Monitoraggi, mappatura e nuove discariche: presentato il Piano Regionale Amianto
Mercoledì si è riunito in Sala Consiliare a Casale il Comitato Regionale Strategico Amianto. Erano presenti i due Assessori Regionali all'Ambiente e alla Sanità, Alberto Valmaggia e Antonio Saitta, i due Direttori generali dell'ASL AL, Gilberto Gentili, e dell'ASO AL, Giovanna Baraldi, il Direttore del Centro Regionale Sanitario Amianto, Massimo D'Angelo, il Direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto, le Organizzazioni Sindacali con Nicola Pondrano (Cgil), Aldo Celestino e Tonio Anselmo (Cisl Piemonte e Cisl Alessandria-Asti), Ezio Benetello e Luigi Ferrando (Uil Piemonte e Uil Casale Monferrato), le Associazioni dei famigliari delle vittime Afeva con Bruno Pesce e Franco Maroni, l'Aiea, rappresentata da Armando Vanotto e l'Arasis (Mondovì), per la quale era presente Sebastiano Sampò.
In apertura, gli assessori Valmaggia e Saitta hanno illustrato il Piano Regionale Amianto, da poco approvato all'unanimità dal Consiglio della Regione Piemonte: il documento evidenzia in particolare il tema dei monitoraggi e del completamento della mappatura dell'amianto, sia di origine antropica sia naturale, e la necessità di prevedere nuovi siti per lo stoccaggio, oltre alla discarica di Casale Monferrato e alle altre tre presenti sul territorio regionale, per poter superare la costosa modalità dello smaltimento in Germania.
Il Piano sottolinea anche l'importanza delle attività di informazione, svolte attraverso appositi sportelli, e di formazione, oltre a dedicare due appositi capitoli ai Sin (Siti di Interesse Nazionale) di Casale Monferrato e Balangero. Tratta inoltre il tema, evidenziato anche da alcuni dei Rappresentanti Sindacali e delle Associazioni presenti, della presenza di amianto in edifici agricoli e sanitari. Per le realtà agricole, in particolare, esiste la possibilità di avvalersi di fondi stanziati nel Psr (Piano di Sviluppo Rurale), mentre le imprese, come è stato ricordato anche da Pondrano, possono avvalersi del bando ISI predisposto dall'Inail, che ha stanziato circa 2 milioni di euro per il Piemonte.
Il sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti, che presiede il Comitato, ha sottolineato: «Questo documento rappresenta un importantissimo punto di partenza, una visione strategica finalmente adottata grazie alla sensibilità e all'attenzione dimostrate dalla Regione Piemonte». Affermazione condivisa anche dagli altri presenti e dall'assessore all'ambiente Cristina Fava, che ha evidenziato anche come il testo «Possa costituire uno spunto efficace e uno stimolo per tutte quelle Regioni che ancora non si sono dotate del Piano, che, lo ricordo, è obbligatorio per legge».
Dopo aver illustrato gli ultimi aggiornamenti relativi al programma di bonifica, l'assessore Fava ha presentato il documento contenente le linee guida per l'attivazione degli interventi di bonifica in caso di inerzia dei soggetti obbligati. Linee guida proposte in sede di Conferenza dei Servizi il 15 febbraio scorso, integrate con le osservazioni pervenute dal Ministero e che, inserite in un apposito Accordo di Programma, potranno ora essere sottoposte al prossimo Consiglio comunale per l'approvazione per poi essere presentate a tutti i Comuni facenti parte del Sin per le relative approvazioni.
Per quanto riguarda l'avanzamento delle attività di bonifica, l'Assessore ha ricordato: «Le prime 250 domande di contributo presenti nella graduatoria del bando 2015, bando che consta di ben 872 richieste, hanno ricevuto comunicazione ufficiale per poter procedere con la bonifica entro il mese di agosto. A queste se ne aggiungono 445, che avevano fatto domanda nei bandi degli scorsi anni».
Ultimo punto, ma non certo per importanza, la presentazione dell'attività svolta dall'Ufim alla presenza dei due Direttori generali ASL AL Gilberto Gentili e ASO AL Giovanna Baraldi. La dottoressa Baraldi ha illustrato i passaggi che hanno condotto alla realizzazione del progetto di Unità interaziendale, esponendo il rendiconto finanziario di questo primo anno e mezzo di attività.
Il Sindaco ha fatto rilevare come siano «Evidenti il valore scientifico del progetto e la positività delle prospettive future evidenziate». Prospettive che comprendono, oltre al consolidamento e rafforzamento dell'Ufim stesso, lo sviluppo della ricerca pre-clinica, importanti sperimentazioni cliniche e alleanze strategiche a livello nazionale e internazionale con Istituti di Ricerca e Università.
Così come i risultati del progetto Ccm (Massimo D'Angelo) sono stati condivisi in sede di Conferenza Stato-Regioni e possono essere diffusi e replicati in altre realtà, anche l'Unità interaziendale, frutto di una collaborazione sempre più sinergica fra le due Aziende Ospedaliere, si presta, insieme con la Banca Biologica del mesotelioma che ne costituisce parte integrante, a diventare un modello di eccellenza, essendo già centro di riferimento per pazienti provenienti anche da altre Province e Regioni.
Per quanto riguarda le attività sinora condotte, nel 2015 sono stati presi in carico 116 pazienti, si sono registrati quasi 1200 accessi e ben 49 trattamenti sperimentali, mentre ad oggi i pazienti seguiti sono 120.
Il rendiconto finanziario è stato quindi approvato all'unanimità dai componenti del Comitato Strategico, così come prevede la normativa e ora, dopo questo necessario passaggio, potrà proseguire l'iter ed essere infine allegato al bilancio dell'Azienda.
La riunione si è chiusa con la proposta di un incontro pubblico che potrebbe aver luogo verso fine aprile, proprio per presentare ai cittadini i risultati raggiunti, le iniziative e le prospettive future, con l'obiettivo, sostenuto unanimemente, di proporre una progettualità volta al rafforzamento e consolidamento dell'Ufim e allo sviluppo di nuovi progetti di ricerca.