Diario di guerra del capitano di lungo corso Pietro Apostolo (a cura di M. Maffei, Marna edizioni) - Un tour in mezza Italia
E' stato pubblicato a cura di Maura Maffei il diario di guerra del capitano di lungo corso Pietro Apostolo che dopo l'8 settembre 1943 ricevette l'ordine di lasciare l'Istria al comando della sua nave ancorata al porto di Pola per raggiungere Taranto e unirsi agli Alleati. "La lunga strada per Genova. Diario di guerra 9 settembre 1943 - 26 aprile 1945" (Marna, marzo 2007) è il titolo di un'appassionata, lunga, lettera indirizzata alla famiglia originaria di Montemagno, di cui da molti mesi non aveva più notizie. Nato a Genova il 17 aprile 1902 dal monferrino Giovanni e dall'ovadese Anna Pisterna, detta Anita, l'autore tenne una dettagliata cronaca di fatti e personaggi incontrati nel periodo durante il quale svolse il difficile ruolo di collegamento tra il Comando Alleato e i governi presieduti da Pietro Badoglio e Ivanoe Bonomi. Da Brindisi, dove era arrivato il 21 settembre e quasi subito posto al servizio degli Angloamericani, ecco il racconto della memorabile e buffa gara podistica in occasione della visita effettuata nella Valle d'Itria mercoledì 3 novembre 1943: "Questo pomeriggio ho accompagnato il Generale Taylor e i due diplomatici della Commissione Alleata di Controllo (Reber, americano, e Caccia, inglese). Abbiamo fatto una gita in macchina in un paese a ottanta chilometri da qui, non molto lontano da Bari. Si chiama Alberobello ed è caratteristico poiché quasi tutte le case sono trulli, curiose costruzioni rimaste ancora nella forma preromana, con tetti formati da specie di cupole ogivali di pietra; ne abbiamo visitato uno all'interno". Poco dopo egli aggiunge: "Al ritorno, poco prima di Brindisi, una gomma si è sgonfiata e abbiamo percorso tre chilometri a piedi in un quarto d'ora: non so se mi spiego, alla velocità di ben dodici chilometri orari! Il Generale, infatti, paracadutista, è anche un gran marciatore: fa tutti i giorni un'ora di marcia per tenersi in allenamento e cammina come un treno diretto. All'inizio della gara, l'Esercito americano era in testa, dietro veniva la Diplomazia nelle persone dei Ministri inglese e americano, i quali facevano delle corsette per tenersi a ruota del Generale, e in coda vogava la Marina italiana, rappresentata dallo scrivente, il quale stava scaldandosi le giunture delle ossa; un po' prima di metà strada, la Marina ha rimontato Diplomazia e Esercito e, da allora, ha tenuto la testa, dirigendo la marcia. Mi sono di nuovo messo in coda pochi metri prima di giungere all'albergo, per dare l'onore dell'arrivo ai pezzi grossi". Infine ecco, sotto la stessa data, la simpatica conclusione di quell'indimenticabile giornata: «Ah, dimenticavo! Ad Alberobello ho visto che c'è una chiesa dedicata a sant'Antonio da Padova. Mi è stato rivelato che il Santo accetta volentieri di fare dei "contratti"... Ne vorrà stipulare uno con un miscredente come me? Se ci torno, voglio provare"-
dionigi roggero-
DA POLA, A BRINDISI, SALERNO, ROMA, FIRENZE, GENOVA, MONTEMAGNO... Andiamo tra un "Riso e Rose" e un "Oyoyoy" a Montemagno con Maura Maffei sulle tracce di Pietro Apostolo l'ufficiale di marina che era in pratica il vice dell'ammiraglio Wheeler Stone, governatore militare in Italia. Noi arriviamo più prosaicamente su una Berlina blu scura, lui dopo la Liberazione (25 aprile 1945) arrivò con un corteo di jeep americane scortato da quattro-cinque soldati di colore tra lo stupore degli abitanti, ancora oggi un ricordo "favoloso" (non avevano mai visto un negro...). In via Marconi 14 sale Sergio Ferraro, è un parente un po' lontano, nipote del marito della sorella Teresa (trasferitasi in America) ma importante, come vedremo. Poi in via Sottoripa 2 ci fermiano a casa di Guido Rossasco Gatti, classe 1940, figlio di Elsa, sposata dall'Apostolo nella primavera del 1962 a Sant'Antonio di Ranverso.
Una casa del '700 più volte rimaneggiata "dove il nonno diceva che le porte sono diventate finestre e viceversa".
Nel cortile un cedro piantato da Pietro. Guido lo ricorda come un padre: "era magro, correva sempre a piedi e in bicicletta. Era cordiale, anche se aveva una severa linea di condotta. Era anche molto 'americano'. Aveva viaggiato, navigava.
i parlava di Badoglio, del gen. Patton che a Roma dormiva coi militari a differenza dei nostri ufficiali....". Raggiungiamo la camera di Pietro Apostolo al primo piano. Qui il tempo si è fermato, dal balconcino si vede un piccolo giardino e l'occhio scorre fino al Monviso: Ma sono i mobili ad affascinarci: il letto quasi nobiliare, il cassettone con le tante foto di famiglia. Raccogliamo una delle rose più belle dal giardino sotto il cedro e andiamo al cimitero alto sul paese.
A destra entrando ecco la cappella Rinetti-Gatti, leggiamo le lapidi "Comandante dottore Pietro Francesco Apostolo 17.4.1902 - 12.7.1983" e "Gatti Elsa ved. Apostolo 1912-1996". Lasciamo la rosa in un vaso di cristallo. Ultima tappa da Ferraro che ci fa trovare sul tavolo l'originale del diario avuto da un'altra sorella di Pietro, Vera. La carta è sfruttata fino all'ultimo millimetro con pensieri buttati in fretta sotto il peso del lavoro e spesso della stanchezza: Leggiamo alcuni stralci dell'eruzione del Vesuvio vissuta sotto la cenere in costiera amalfitana. Ferraro ha un'altra sorpresa una bottiglia Chardonnay fresca (fa molto caldo) come brindisi postumo al nostro uomo di mare, che a leggere il diario era stato iniziato a molti brindisi da un ufficiale Usa di origine piemontese, Bocchino condivise con un nobile toscano, Grottanelli.
Nel diario si riporta una visita al castello Grottanelli di Belagaio in comune di Roccastrada dove grazie a una impiegata gentile e riusciamo a risalire Vinigi Lorenzo preside di etnologia alla Sapienza e direttore per vent'anni del museo Pigorini di Roma, era lui l'amico di Apostolo, è scomparso nel 1995. ha un figlio Cristiano, anche lui insegnante alla Sapienza che abbiamo contatttao, nulal sapeva dell'amico ligure-monferrino Un'altra pista sarà quellal di Stone che Apostolo freguentò fino al 1947, fu addirittura testimone alle sue nozze con una nobildonna romana, da quelle nozze nacque una figlia...
Che itinerario quello finito a Montemagno!
Luigi Angelino
FOTO: la camera da letto a Montemagno dove il tempo si è fermato, una rosa rossa al cimitero (da sinistra Maffei, Gatti, Ferraro) e sfogliando (con un po' di emozione) le pagini originali del diarioa casa Ferraro-Nel lancio panorama di Montemagno (f. ellea)
NOTA. Il libro sarà presentato in biblioteca a Casale giovedì 11 alle 21,15, è edito da Marna.