Casale Berretti, episodio di razzismo in campo: giocatore insultato da avversario, la squadra abbandona
di m.i.
Il caso di Kevin Prince Boateng, giocatore del Milan che aveva abbandonato il terreno di gioco dopo gli insulti razzisti dei tifosi della Pro Patria in un'amichevole natalizia, è ancora sotto gli occhi di tutti e l'indignazione di molti ha avuto una risonanza enorme. Ma se la stessa cosa avvenisse in un campo di periferia? Stavolta la vicenda interessa una partita del settore giovanile e gli insulti sono avvenuti all'interno del campo, tra giocatori della stessa età. Lo spiacevole fatto si è verificato sabato pomeriggio, presso l'impianto sportivo di Trino, mentre si stava disputando la partita del campionato Berretti tra il Casale Calcio e la Pro Patria. I nerostellati sono sotto di due gol e cercano di recuperare, quando durante un contrasto di gioco, l'attaccante casalese di origine brasiliana Ribeiro, viene pesantemente ingiuriato da un avversario: "Alzati negro di m...." gli avrebbe detto. Insulto a cui il giocatore ha reagito, venendo anche espulso dall'arbitro che invece non avrebbe sentito nulla, sanzionando il giocatore lombardo con un semplice cartellino giallo. Si scatena il parapiglia e l'intera squadra nerostellata, unita al proprio compagno - addirittura in lacrime per l'ingiustizia che ritiene di aver subito - decide di abbandonare il campo, proprio come fecero i ben più noti giocatori rossoneri a Busto Arsizio. L'insulto sarebbe stato sentito in maniera nitida anche da alcuni genitori che stavano assistendo alla partita, visto che il fallo che ha scatenato i fatti si è verificato in prossimità della rete di recinzione. Mancavano sette minuti alla fine del primo tempo e tutti dunque negli spogliatoi dove è iniziata una lunga trafila per capire il da farsi. La dirigenza nerostellata ha appoggiato la scelta dei propri ragazzi e ha inoltrato una riserva scritta alla Federazione per motivare la propria decisione di abbandonare il terreno di gioco, chiedendo che l'incontro possa venire nuovamente disputato. Inoltre il giocatore insultato e un proprio familiare hanno esposto una denuncia ai Carabinieri, chiamati ad intervenire sul posto dai dirigenti de Le Grange che gestiscono l'impianto sportivo. "Non concepisco che episodi come questo possano avvenire in una partita del settore giovanile" ha commentato a caldo l'allenatore del Casale, Latartara. "Dopo il caso Boateng purtroppo ci etichettano tutti come razzisti" fanno sapere dalla Pro Patria. A livello sportivo, non avendo l'arbitro sentito nulla, sul referto molto probabilmente scriverà che il Casale ha abbandonato il campo senza una particolare motivazione e pertanto oltre alla sconfitta incorrerà in altre sanzioni disciplinari. Bisognerà anche capire se gli spettatori verranno rimborsati oppure no. Al di là di tutto, resta una pagina poco edificante per il mondo del pallone, sempre più sgonfio di ideali e di fair-play, di cui avremmo certamente fatto a meno.
In relazione ai fatti avvenuti, la Lega Pro comunica di trasferire gli atti inerenti l'accaduto agli organi competenti per poter compiere tutte le indagine necessarie.
Se al termine dell'inchiesta, una volta verificati esattamente gli avvenimenti successi, risultasse che si è compiuto realmente un atto di razzismo, la Lega Pro prenderà tutti i provvedimenti necessari per condannare l'increscioso gesto.
"Tali comportamenti razzisti non possono essere più ammessi e tollerati - afferma Mario Macalli, presidente della Lega Pro - Se realmente dovesse trattarsi di un atto di razzismo la Lega Pro si schiererà, ancora una volta, con fermezza contro i comportamenti accaduti. Porteremo avanti una lotta senza quartiere, non sono questi i valori che il calcio e la società devono trasmettere. Andremo fino in fondo all'indagine, il calcio deve essere un veicolo di valori umani e sportivi".