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La contessa di Verrua - Una rocca che si sta valorizzando (e una Fondazione che si e' messa al lavoro)- La consacrazione della parrocchiale

«Alle sei di mattina la salita che portava al castello era completamente intasata. Una lunga fila di furgoni e mac­chine riempite all'inverosimile era in attesa per entrare e sistemare la merce più svariata. Tutti si aspettavano una cittadina con i portici, il caffè e la brioche calda, fiduciosi delle assicurazioni che il consigliere Lungone aveva loro fornito. Erano mesi che frequentava i mercatini e telefonava per invitare gli espositori al neonato Merca' d'n castel, in quel di Verrua». Così inizia il libro di Ugo Vittone intitolato "La contessa di Verrua e il segreto della Maja Vestida", pubblicato dalle Edizioni Angolo Manzoni (Torino 2007). L'autore, 56 anni, originario di Verrua, di professione dirigente industriale, con l'interesse per la scrittura, poco dopo aggiunge: «La mattinata era fredda, come lo sono certe giornate estive; un velo di nebbia saliva dai valloncelli. Erano le con­dizioni ottime per le battute di caccia dei moscerini che, evidentemente, considerarono il loro pasto forte la prima colazione del mattino e la fecero a danno di chi capitava loro a tiro, nel caso in specie: i brocanté, i trovarobe, gli an­tiquari e qualche visitatore mattiniero». E' in questo "mercatino delle pulci", che si tiene nel castello di Verrua, che don Miguel Alfonso Cardoso, un manager spagnolo, procede all'acquisto di una tela raffigurante la «Maja Vestida» del conterraneo Francisco Goya. Una scritta sul quadro, accuratamente sottoposto a restauro in un noto laboratorio della zona, rimanda al diario perduto della contessa di Verrua. E così inizia la ricerca dello scrigno contenente il diario che suscita una ridda di intrighi e di misteri, risvegliando segreti politici del glorioso passato e del vivace presente della località piemontese. Insomma un romanzo che, come si legge nel risvolto di copertina, storico non è "in quanto le date, i personaggi, i luoghi, le situazioni sono inseriti per libero arbitrio dall'Autore a scopo narrativo". -Dionigi Roggero- La fondazione E. Piazza per recupero e valorizzazione A fine agosto 2004 eravamo davanti alla sbarra di accesso alla salita alla rocca di Verrua con lo storico Mario Ogliaro (a cui qui dovrebbero fare un monumento...) e riscoprivamo una bella realtà storica architettonica all'inizio del suo cammino verso la valorizzazione turistica. A quattro anni di distanza, sabato 12, siamo davanti alla stessa sbarra dove abbiamo «convocato» Ugo Vittone (eravamo stati subito incuriositi dal suo libro «La contessa di Verrua e il segreto della Maja vestida» ricevuto dall'editrice Angolo Manzoni), del resto è sempre intenzione di questi due «viaggiatori d'autore» contestualizzare la parte letteraria con una visiva. Per inciso Vittone, laura in sceinze politiche, dirigente d'industria, nato e residente a Sulpiano di Verrua, consigliere comunale, è al suo primo romanzo («i personaggi sono di fantasia»), nel cassetto ne ha scritto un altro ambientato nel territorio, lo sta limando, è alla decima revisione. Mentre aspettiamo il mazzo delle chiavi leggiamo (saggiamente è stata posta una bacheca prima della sbarra) che il complesso è ora passato sotto la «Fondazione Eugenio Piazza, Verrua Celeberrima, onlus» che ha un ricco programma di manifestazioni: quelle estive si concludono domenica 13 con «a cena dal governatore» organizzata dalla stessa Fondazione (molto riuscita nonostante il maltempo, ci dicono lunedì) e domenica 27 luglio col «mercà 'n castel» questo organizzato dal comune. Alla domenica pomeriggio la rocca è aperta (vedi). Arriva la chiave, si apre la sbarra e con Vittone, incominciamo a salire fino al portone della rocca, restaurato tra l'altro proprio dal nostro scrittore. Altra apertura e siamo nel cortile che si affaccia sul Po (che gran panorama nonostante la foschia!). A fianco di un altro portone che fornisce accesso agli interni una lapide discreta ricorda appunto che il 14 aprile è nata la «Fondazione Eugenio Piazza» con lo scopo di restaurare e valorizzare questo bene storico e mente fotografiamo la lapide ecco arrivare il vicepresidente della Fondazione Beppe Valesio (il presidente è Maria Luisa Vercellotti Piazza) in ritardo giustificato (era dal veterinario). Con lui completiamo il tour: ecco il pozzone che scendeva fino a valle, i camminamenti... Ricordiamo le cronache delle battaglie, dell'assesdio che salvo' Torino.... Poi saliamo sul grande dongione, una fortificazione ormai rarissima (citazione per il maschio di Canterbury) e ancora più rara in queste proporzioni e tuttora in buono stato di conservazione. Dall'alto vediamo le case Faldella, a mezzo chilometro, ricordiamo le stampe obsidionali, fin li arrivavano le fortificazioni della rocca (che però gli abitanti di qui chiamano «castello»). In questi anni, dice Valesio, si è fatto molto grazie al comune e al volontariato soprattutto come pulitura e messa in sicurezza per le visite e le manifestazioni, bisogna del resto (e in questo siamo in cortese polemica con il nostro scrittore) considerare che ci si trova di fronte a un manufatto storico capace di attirare turisti da tutto il mondo. Quindi, lo scrivevamo quattro anni, fa un Comune piccolo con tutta la buona volontà non ha le «forze» per restauro e promozione, giusta e agile la strada della Fondazione. Ed a questo punto completare col vice presidente il discorso sul futuro. Esistono due progetti di restauro, uno del 2000 finanziato dalla Regione Piemonte per un milione e cinquecento euro, l'altro più recente che comprende anche il Parco al tredicesimo posto per fattibilità in Regione per 4 milioni e duecento mila euro. Tra le notizie positive l'impegno pubblico di entrare nella Fondazione del Presidente della Provincia di Torino Saitta, preso proprio durante un concerto in questo posto magico. Usciamo mentre arrivano due turisti di Monza attratti proprio dalla rocca (il che conforta le nostre tesi...) e con Vittone guida, visto che abbiamo ancora un po' di tempo facciamo un salto in centro paese per visitare la parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista. Ci riceve il parroco Don Corrado Cotti cui va il merito di restituire l'edificio alla primitiva bellezza con lunghi, costosi lavori. Stanno addobbando l'interno con girasoli per un matrimonio. Il parroco ci regala gli ultimi due numeri del bollettino parrocchiale (ben fatto, tra i collaboratori troviamo lo stesso Vittone, Valesio, Ogliaro, Nadia Baldisseri, Maria Novara, Felicita Tosco) e ci invita alle prossime celebrazioni per il 250esimo anniversario della consacrazione della chiesa... Altro «Viaggio d'autore» in questo bel paese del Monferrato.,,, -Luigi Angelino- La Fondazione Eugenio Piazza Lunedì 14 aprile 2008 in Trino è stata costituita la Fondazione "Eugenio Piazza - Verrua Celeberrima - onlus" con il fine statutario di valorizzare il sito storico-monumentale della Fortezza di Verrua. La Fondazione, che diventa proprietaria degli immobili, gestirà l'importante monumento e si candida per altri immobili di valore nel territorio. La presidenza è stata affidata a Maria Luisa Vercellotti e la vice presidenza a Giuseppe Valesio. A comporre il consiglio direttivo sono stati chiamati Rita Malvicino, Carlo Greghi, Carlo Piazza, Mario Piazza e Manuela Rigaldo. Caterina Borgondo è stata nominata segretario generale e Andrea Calvi revisore dei conti. Il sito storico monumentale della Fortezza è aperto al pubblico ogni domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30 nel periodo dal 15 marzo al 15 ottobre. Per i gruppi è possibile richiedere la visita in altri periodi o giornate previa prenotazione. Per contattare la Fondazione: telefono: 011/19838708 Fax: 011/19858708. Mail: fondazione.piazza@alice.it. 'L gran marca' d'n castel Il comune di Verrua Savoia e la Fondazione Eugenio Piazza Verrua Celeberrima, organizzano la quarta edizione de «'L gran marca' d'n castel» domenica 27 dalle ore 8 alle ore 18, un mercato con esposizione, scambi e baratto di oggettistica varia, collezionismo, ed enogastronomia. La manifestazione avrà luogo nel sito della fortezza, che, commenta il sindaco Eldio Ginevro, con l'aiuto di tanti volontari, in questi ultimi anni è stato dissepolto da erbacce e rovi. I banchi degli espositori saranno più di 200 e si spera di superare, grazie anche alla promozione, il numero di visitatori delle passate edizioni . Saranno presenti con stand culinari le associazioni Alpini e Pro loco di Verrua Savoia per degustazione di piatti tipici. Info: 348 0846901 www.comune.verruasavoia.to.it -fax 0161/839407, sindaco@comune.verruasavoia.to.it FOTO. La copertina del libro di Vittone; case Faldella dal dongione e l'interno della parrocchiale addobbata da girasoli

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Michele Castagnone

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