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Paesaggio: meno enti, piu' lungimiranza

Con la mia precedente lettera avevo espresso alcune opinioni personali e posto domande su cosa vogliamo fare del nostro territorio ben specificando le zone collinari del Monferrato Casalese. Questo territorio è piuttosto ampio da Vignale alle sponde del Po e comprende vari Comuni e Comunità Collinari: L'unica risposta di critica negativa è arrivata dalle due Comunità Collinari della Vallecerrina "Colli e Castelli" e "Vallecerrina" con argomenti che denotano totale incomprensione dei concetti da me esposti. Per tale motivo ho richiesto ai Presidenti delle due Comunità di inviarmi i nomi dei Sindaci che hanno aderito alla lettera ed il nome dell'estensore/i (dubitando che la lettera sia stata stilata da 16 Sindaci) in quanto mi sembra corretto che ognuno, se responsabile delle proprie opinioni,ponga la propria firma,non ritenendo personalmente sufficiente quella dei due Presidenti. Attendo risposta! Gian Paolo Bardazza, Osservatorio per il Paesaggio del Monferrato Casalese Infatti sarei sorpreso di trovare nomi di Sindaci della Vallecerrina che in una passata riunione si erano espressi totalmente favorevoli allo sviluppo del turismo e comunicato di aver eliminato dai piani di sviluppo urbanistico la creazione di nuove aree artigianali/industriali nei loro Comuni. Per me è consolante aver ricevuto varie attestazioni di solidarietà non solo da numerosi abitanti del ns.territorio ma da Sindaci di altre Comunità del Monferrato Casalese che hanno perfettamente capito lo spirito della mia lettera e fatto notare che i miei suggerimenti sono già stati da loro applicati da tempo. Per coloro che non hanno inteso voglio ribadire un concetto che mi pareva chiaro ed inteso da molti: Le aree produttive se veramente necessarie dovrebbero essere situate in luoghi a basso impatto ambientale. Le mie critiche si riferiscono ad una situazione attuale del territorio che è il risultato di scelte delle Amministrazioni degli anni passati e di quelle in carica ( non tutte fortunatamente esistendo diverse virtuose) di creare aree produttive senza tener conto del paesaggio. Non contesto assolutamente l'utilità se creano posti di lavoro ma critico fortemente l'ubicazione e la conformazione dei fabbricati situati in aree che deturpano l'ambiente. Basterebbe un minimo di buon senso e buon gusto per risolvere tale situazione caratterestiche che i nostri avi possedevano lasciandoci quel straordinario patrimonio architettonico di grande bellezza ed armonia costituitodai ns.paesi. Rispondo ora più dettagliatamente ad alcuni punti contenuti nella lettera delle Comunità tralasciando altri che secondo la mia opinione sono solo sterile ed inutile polemica senza alcun nesso con il problema da me sollevato. Mi parlate di piani regolatori,strumenti di pianificazione,programmazione urbanistica ma non mi dite quali controlli eseguite affinche le regole siano rispettate. In Vallecerrina già da vari anni i piani regolatori nelle aree artigianali prevedevano in alcuni Comuni mascheramenti con alberi e zone verdi dei capannoni.Una recente nel Comune di Mombello stabiliva stesse regole.Ma nessuno ha rispettato questa clausola e non si vede "ombra"!!di albero. -Ho proposto un unica area per ciascuna Comunità e nella lettera ricevuta nonostante ripetono "ciascuna area" vengono elencati 16 Comuni(le due Comunità) affermando che la mia proposta è poco sensata. Prego rileggere. A tal proposito non ero a conoscenza che in Vallecerrina ci fossero tanti artigiani dei più disparati mestieri,comprese le pompe funebri desiderosi di costruire il proprio capannone. Sarei molto grato alle Comunità se Vorranno informarmi quante sono le domande attualmente ricevute e quanti posti di lavoro creerebbero tali attività. -Mi fà sorridere che i nostri Amministratori e un Consigliere Provinciale di Torino si siano offesi per la parola "lucrare "da me usata per quanto riguarda l'ICI. Ma l'ICI non è un profitto per i Comuni?? il verbo lucrare non significa fare profitto?? non trovo nulla di immorale ma sono invece esterrefatto che i ns. Sindaci colleghino il lucrare con le spese per l'aperitivo al bar!!! Siamo seri! -L'Ente superiore che controlli il rispetto del Territorio è naturalmente la Regione o Provincia. La nuova Legge di tutela del paesaggio in via di definizione che rispetterà le linee della Convenzione Europea per il Paesaggio già applicata in altri Stati della Comunità porrà regole e vincoli. -Paragonare i B/B o Agriturismo ad ammortizzatori sociali collegandoli alla Cassa integrazione mi sembra questa veramente un offesa per tutti coloro che hanno investito capitali in questa attività e con sacrificio e grande entusiasmo hanno creato con la ricettività le premesse per lo sviluppo turistico. E'auspicabile una forte presa di posizione dalla categoria chiamata in causa. -Sarei molto grato se chi dovere mi comunichi i nomi dei "seri operatori turistici"con eventuale relazione in merito al fine di conoscere quali sono secondo loro le difficoltà strutturali del settore riguardanti il nostro Monferrato. Sarebbe quindi utile che l'Assessore al turismo della Provincia di Alessandria verifichi queste affermazioni e se corrispondono a verità informi tutti coloro che hanno attività attinenti al turismo (Aziende vitivinicole,agricoltori produttori di prodotti tipici, B/B, Agriturismi,giardinieri ecc.) di aver sbagliato settore ed investimento. In questo caso sarebbe quindi opportuno estendere la Cassa integrazione a tutti i suddetti imprenditori! La lettera completa dei Sindaci pubblicata sul sito internet del "Monferrato"contiene un accorata difesa degli Amministratori pubblici e del loro operato a rappresentare le istanze della popolazione. Questo per me significa che l'Amministratore cosciente deve saper vagliare la validità di tali richieste ed accettare quelle che corrispondono alle reali necessità entro limiti rispettosi non solo del paesaggio ma della Comunità intera. Con i campanilismi, i favoritismi, le vedute ristrette ai confini del proprio Comune si indietreggia, non si crea nulla anzi si distrugge. -Nel nostro Monferrato comunque ci sono esempi confortanti di Comuni "virtuosi". Svetta Cellamonte che da una brillante idea messa in pratica dal Sindaco Fiorella Coppo e intelligentemente proseguita dagli Amministratori successivi è un fiore all'occhiello,apprezzato e visitato da numerosi turisti che contribuiscono a far conoscere il ns.Monferrato nel mondo. Nelle mia prima lettera sollecitavo i ns.Sindaci a riqualificare i ns.borghi,"Ecco un esempio"!! -Nel P.S.finale i componenti delle due Comunità mi suggeriscono di candidarmi alle elezioni amministrative del prossimo anno. Classica provocazione per chi non ha altri argomenti. Nello smentire qualsiasi mia ambizione a fare l'Amministratore preferendo proseguire il mio attuale impegno culturare molto più appagante e che assorbe il mio tempo con soddisfazione vorrei concludere con una considerazione: "La risposta delle due Comunità. CHE DELUSIONE"!! Avrei preferito ricevere un esame più reale e concreto delle difficoltà che i Comuni devono affrontare nella loro gestione economica. E' anacronistica ormai l'esistenza di piccoli Comuni con scarsa popolazione e conseguente limiti di introiti,e che l'eliminazione dell'ICI per la prima casa,e contributi statali hanno aggravato la situazione delle entrate,e i costi fissi per stipendi e salari dei dipendenti dell'Amministrazione necessari per legge sono voce consistente del bilancio. Stesso discorso per le Comunità Collinari. Come recentemente pubblicato un'alta percentuale dei contributi regionali ricevuti dalle due Comunità collinari della Valcerrina è stata assorbita da stipendi e salari degli organi direttivi e impiegatizi, anziché essere devoluti per opere sul territorio. Non mi sembra un buon esempio di gestione e mette in dubbio la validità delle Comunità. Mi auguro che l'intenzione del Governo di raggruppare in Comuni di minimo 5000 abitanti diventi realtà recuperando quindi maggiori risorse da riversare sul territorio e con la conseguente maggiore responsabilità e auspicabile una migliore professionalità e lungimiranza delle future classi di Amministratori Pubblici.

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Michele Castagnone

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