Festa per l'arrivo dell'urna di Don Bosco a Casale, Borgo e Occimiano. In Duomo ordinazione diaconale del villanovese Mombello
CASALE MONFERRATO (m.r.) - Don Bosco è tornato. Puntuale come ogni buon torinese dell’Ottocento doveva essere, alle 14 di oggi pomeriggio l’urna contenente il calco del corpo del santo (all’interno sono conservati i resti di un braccio) è approdata in piazza Mazzini a Casale.
Attorniata da diversi giovani e numerosi membri della famiglia salesiana (sacerdoti sdb e Figlie di Maria Ausiliatrice), l’urna del santo piemontese ha sostato davanti alle autorità civili e religiose. Mons. Alceste Catella ha parlato di un «momento storico per la città e la Diocesi, ma anche di gratitudine per l’obera di don Bosco», mentre il sindaco Giorgio Demezzi, ricordando la storica presenza salesiana in città, ha richiamato la figura del beato Luigi Novarese «che fu tanto devoto a don Bosco e Maria Ausiliatrice».
Al termine di un breve corteo, in un duomo gremito, è stata celebrata la messa solenne nella dedicazione della cattedrale durante la quale, mons. Vescovo, ha conferito l’ordinazione diaconale al seminarista villanovese Francesco Mombello (nella foto di Igor Furlan).
BORGO SAN MARTINO (fd) - “Bentornato don Bosco nella tua casa”: così don Dante Caprioglio, rettore del Collegio San Carlo, ha accolto nel porticato dell’istituto salesiano l’urna reliquiario del santo dei giovani, proveniente dalla stazione ferroviaria (in ricordo dei momenti storici in cui Don Bosco arrivava in paese proprio con il treno) da dove si è snodata la processione guidata dalla banda musicale di Occimiano sulle note della celebre “Giù dai colli” e seguita da una moltitudine di fedeli, molti dei quali ex allievi del "San Carlo". Don Dante ha ripercorso la storia della prima casa salesiana fuori Torino - dapprima a Mirabello nel 1863 e poi a Borgo nell’ottobre 1870 con l'acquisto di un terreno di 30.000 metri quadrati appartenente ai marchesi Scarampi - sottolineando che in 130 anni (fino al 2000), nell’istituto sono cresciuti migliaia di giovani, educati a quei valori di solidarietà e correttezza nel lavoro quotidiano insegnati da don Bosco (“quanti ragazzi, tra il 1870 e il 1887, hai consolato e restituito serenità interiore nella Cappella detta ‘delle lacrime’) e tramandati dai suoi successori e dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, che proprio qui trovarono spazio per la prima casa fuori Mornese. “Un giorno speciale, che segnerà il mio mandato amministrativo” - ha ricordato Mirco Capra, sindaco del paese nonchè ex allievo del San Carlo, ribadendo che l’attenzione di don Bosco per i giovani è attualissima: “le problematiche sono le stesse, soltanto più accentuate”. Un saluto affettuoso al santo è giunto anche dal presidente dell’associazione ex-allievi/e del Collegio stesso.
OCCIMIANO (fd) - Anche la comunità occimianese ha reso omaggio all'urna di San Giovanni Bosco, accolta festosamente in piazza Oratorio Don Bosco dalle ex allieve salesiane e da numerosi bambini del catechismo che distribuivano ai fedeli bandierine raffiguranti l'effige del santo. Il parroco don Gian Paolo Cassano ha poi benedetto il mezzo busto recentemente ristrutturato e collocato nella facciata esterna dell'edificio, ora sede dell'Info Point di EMAS Monferrato.