Egregio Direttore,
Nel silenzio assordante del Sindaco Mascarino e della sua Giunta, evidentemente distratta da altri problemi, si stanno concretizzando i peggiori timori relativamente al destino della sanità casalese e monferrina.
Dietro al paravento della proposta (ad oggi comunque ancora da essere ufficializzata su documenti consiliari) di stabilire la sede della ASL unica provinciale nella nostra città, la Presidente Bresso e la Giunta Regionale piemontese hanno intanto ottenuto, dal loro punto di vista, un primo risultato: quello che non si parli più della necessità (da noi per contro sempre e coerentemente sostenuta) di mantenere almeno due ASL nella Provincia di Alessandria, di cui una con sede a Casale. Oggi, infatti, tutte le Amministrazioni di sinistra e le forze politiche che ne fanno parte, appoggiano la scelta dell’ASL unica, peraltro dimenticando completamente di aver sostenuto a suo tempo documenti consiliari diversamente allineati sul mantenimento delle due strutture, in virtù di motivazioni largamente condivise e riconosciute quali l’ampiezza della Provincia stessa, la sua particolare morfologia, l’elevata età media degli abitanti e altre, senza contare la fondamentale questione della unicità dell’odierna ASL casalese, dal territorio “multiprovinciale”.
L’impressione rafforzata è che qui, dietro i giochi di parole, vi sia una operazione politica mirata a punire la nuova amministrazione di Alessandria, di colore non più amico, e nel contempo tentare di salvare quella traballante del sinistra-centro casalese.
Qualcuno dice: insomma, se questo ci consente comunque di avere l’ASL a Casale, egoisticamente dovremmo esserne felici e non lamentarci!
Purtroppo i fatti dimostrano che c’è dell’altro: da Torino è già incominciato di fatto un concreto depotenziamento dei livelli del servizio sanitario sul nostro territorio e, con la Delibera (dunque documento ufficiale e approvato) della Giunta Regionale del 3 agosto scorso, viene ridimensionato il Laboratorio di Analisi dell’Ospedale “Santo Spirito”, declassato a Laboratorio di Base, quindi con una tipologia di esami molto limitata rispetto agli attuali.
Giova ricordare come gli esperti concordino nell’affermare che il supporto del laboratorio sia al giorno d’oggi indispensabile per circa il 70% delle decisioni mediche. E’ evidente pertanto come appaia fuori luogo che un Ospedale di livello, come vuole essere (e deve rimanere) il Santo Spirito di Casale, non possa più avvalersi del supporto interno per la diagnostica ed il monitoraggio terapeutico, dovendosi appoggiare a strutture poste a 30 Km di distanza, anche in casi urgenti.
Insomma con una mano si da il contentino alla nostra città, salvo poi con l’altra mano provvedere ad un impoverimento dei nostri servizi sistematico e vieppiù preoccupante.
C’è un rischio ulteriore, che deve essere ben presente ai casalesi: la stessa Delibera Regionale prima citata specifica che il Laboratorio cosiddetto “di base”, come dovrebbe diventare quello del Santo Spirito, esegue (cito testualmente) analisi in numero limitato, compreso tra i 200.000 e i 500.000 all’anno (oggi siamo oltre il 1,5 milioni), con l’impiego di 3/6 tecnici (oggi, siamo a oltre 30 operatori), utilizzando limitata strumentazione e indica anche che sono presenti (cito nuovamente testuale) dove esiste una struttura con attività di ricovero non dotata di terapia intensiva e con Pronto Soccorso di 12 ore”.
Si capisce bene il timore: oggi la realtà del Santo Spirito fortunatamente è diversa, dal momento che disponiamo di Pronto Soccorso su 24 ore e di Terapia Intensiva, ma chi ci assicura che questa non sia però la realtà che si profila per il futuro e che la Regione riserva alla struttura sanitaria casalese? Decisioni recenti, che vedono incarichi di primari rinnovati solo per periodi di tempo limitati rispetto al consueto, inducono ai peggiori pensieri.
Occorrerà prestare molta attenzione alle prossime mosse della Giunta Regionale e essere pronti a lottare ancora per salvaguardare la sanità del nostro territorio e soprattutto per garantire il mantenimento di quei livelli di qualità e di servizio nella erogazione della prestazioni all’utente-cittadino, che devono essere alla base di un servizio sanitario efficiente ed efficace che solo un sistema territoriale più equilibrato, come quello appunto che potrebbe essere salvaguardato con il mantenimento delle due ASL sulla Provincia (una on sede a Casale), può realizzare.
Se il Sindaco Mascarino, già peraltro protagonista di mille e più esitazioni e indecisioni nel percorso politico e amministrativo in difesa della ASL cittadina, continuerà a tacere e nascondersi, se la Giunta della sinistra casalese continuerà a dividersi, nel tentativo di non “disturbare” il manovratore regionale di colore politicamente amico, i casalesi devono sapere che troveranno gli azzurri di Forza Italia sempre attenti e presenti a contrastare azioni che non andranno nella direzione auspicata, pronti (se del caso) a chiedere ai nostri concittadini di scendere in piazza, come già facemmo qualche mese addietro con le altre forze di opposizione, per rimarcare le ragioni del territorio e della città.
Nicola Sirchia, Coordinatore Cittadino Forza Italia Casale Monferrato