Vincenzo Scuro ed Elizabet Garçia, con tre vittorie su tre gare, firmano questa prima edizione del Giro podistico del Monferrato; da Cella Monte a Treville la maglia gialla non è stata mai in discussione.
Hanno vinto veramente i migliori. Vincenzo è atleta di un altro pianeta mentre Elizabet, oltre alle riconosciute doti atletiche, ha quel qualcosa in più che in questo momento fa la differenza: la «fame di vittoria», una determinazione sconosciuta alla maggior parte dei suoi colleghi e avversari.
In tre giorni di gara si sono coperti 18 km e 800 metri; mancano all’appello quei 1.500 metri di sterrato tagliati a Cella Monte perchè, dopo la pioggia, il terreno argilloso di qui si sarebbe incollato alle scarpe dei concorrenti.
Il servizio medico è stato coperto dalla dott.ssa Sara Bianco, dotata di defibrillatore. L’equipaggio del mezzo di soccorso si è alternato. Oltre che alla Polizia Municipale, vigilanza affidata alla Protezione Civile (attivata per il possibile impatto dell’evento – copertura radio totale) coordinata da Franco Scaglione, nonchè alla Guardia Ittica Provinciale ARCI-Pesca Fisa e agli Alpini (a Cella Monte).
Menzione speciale per il freerunner Danny Cortolezzis che si è fatto in quattro per gestire al meglio i risultati su un PC non suo (il chè è sempre un’impresa) e per lo juniorino “Pif” Scagliotti che, al microfono, sfora i decibel al limite dell’inquinamento acustico. Prossima sfida: un duello “speak to speak” con Paolo Secco (come dire: lotta alle zanzare vinta senza armi chimiche).
Daniele Novella, ancora fermo per i postumi di un incidente stradale, ha dato una mano qua e là (“sparandone” pure qualcuna delle sue).
C’era anche Maurizio Di Pietro. Naturalmente si scherza, perchè il grosso del lavoro organizzativo se l’è sorbito negli ultimi mesi.
Ma la citazione più sentita, per ovvie ragioni, non ci consente di fare nomi. “Ho tre by-pass coronarici, non sono più giovanissimo e, ironia della sorte, una recente diagnosi di male incurabile; ma ho passato la visita medica agonistica e, dentro di me, mi sento benone. Finchè le forze mi reggeranno, a questo splendido sport io non rinuncio. E’ quanto mi dà la forza di vivere e continuare a lottare.” E ci ha sorriso. E lì abbiamo capito di avere incontrato uno che quella maglia gialla ce l’ha cucita addosso, sulla pelle. Grande.
Oltre a tutti gli ordini d’arrivo di tappa e alle classifiche finali in pdf, proponiamo una fotogallery “speciale”, grazie alla collaborazione, per l’occasione, di Fabio Menino, Valerio Gobbi, Alfredo Frixa (quest’ultimo a curiosare nel... backstage). Altre loro foto sono incluse nei due video curati da GP Morano.
CELLA MONTE - L’abbondante pioggia caduta nelle ultime venti ore costringe gli organizzatori a rinunciare allo sterrato; tre giri uguali al primo già in programma (circonvallazione completa e via Dante Barbano), tutti su asfalto, percorso ridotto a 4.500 metri e dislivello contenuto in 44 metri al posto dei 61 previsti.
Vincenzo Scuro che, ironia della sorte, indossa già in partenza una maglia gialla sociale, corre in scioltezza, senza neanche faticare troppo; quel tanto che basta a tenere a distanza Alex Zulian e Gabriele Astorino.
Splendida la sfida tra le due prime donne, Garçia e Bergaglio. Perfettamente appaiate al primo giro, tre secondi di vantaggio al secondo passaggio per la sangermanese che allunga poi negli ultimi 1.500 metri.
SALA MONFERRATO – Grazie ad una leggera brezza e a qualche nuvola, la gara è un po’ meno massacrante del previsto. Un monologo di Scuro, il “marziano” (un minuto e mezzo ad Astorino), naturalmente, ma lo stesso distacco è quanto separa Elizabet ed Ilaria. Assente Zulian, è chiaro che saranno Astorino e Ravarino a giocarsi il posto d’onore.
La vera novità è costituita dal sedicenne Nicolae Croitor, il valcerrinese a cui non è bestemmia prevedere un futuro di successi, specie su certi dislivelli. Il ragazzo c’è con le gambe, ma diremmo anche con la testa.
Molto stressante la salita a Cereseto; quindi, puntando verso Ottiglio, tira vento in quota e gli atleti respirano.
OZZANO MONFERRATO - TREVILLE – Alla fine arrivano mano nella mano, Scuro e Astorino, nella prima cronometro della zona. Vincenzo parte 30 secondi dopo e, una volta raggiunto il rivale diretto, decide di non strafare ma di dare il via alla festa, perchè tale è stata l’ultima tappa. I due sorpassano anche Ravarino, ancora lontano dalla miglior forma, per sua stessa ammissione. Ilaria Bergaglio è qui per onor di firma (e d’allenatore). Nella gambe ha il ritmo della “mezza maratona”, non l’ideale, e si vede. Con la gaviese al meglio non è comunque asseribile che la ragazza della Sange Running non l’avrebbe spuntata ugualmente; certamente sarebbe stata una sfida da grandi emozioni. Bravissime entrambi.