Cefalonia, i caduti della Acqui e il Lago Melissani nel quarto scalo del 24 ottobre (8-14)
di Luigi Angelino
Mercoledì 24 quarto scalo per la crociera dei Monferratinio ad Argostoli/Cefalonia.
Argostoli non è solo il più grande comune di Cefalonia ma anche di tutte le Isole Ionie. E’ adagiata in una lunga insenatura della costa occidentale dalle acque poco profonde. E’ la più grande città dell’isola, con una ricca attività commerciale, una città che guarda verso il mare. Gioiello della città è il lungomare, con palme e un splendido mosaico lungo tutto il marciapiede fatto con ciottoli.
In porto mercoledì 24 ottobre dalle 8 alle 14.
IL MUSEO DEL FOLKLORE E IL LAGO MELISSANI (4 ore)
Dopo una sosta al Monumento ai Caduti della Divisione Acqui erettp nel 1978 (Il vice comandante della Acqui era il luese gen. Gherzi, vedi) , visiteremo la cittadina di Argostoli e il suo Museo Folkloristico, dove si trovano reperti locali di interesse storico che ci danno un’idea di come potesse essere la vita sull’isola secoli fa. La tappa seguente ci porterà al lago di Melissani, nella regione montuosa di Cefalonia.
A ragione questo lago parzialmente coperto viene considerato una meraviglia della natura, con i suoi colori vivaci che cambiano sfumature a seconda della posizione del sole. Un piccolo giro del lago in barca sarà un’ottima opportunità per scattare delle foto-ricordo, prima di lasciare questo splendido posto e terminare la nostra escursione visitando il porto di Sami, dov’è stato girato il film “Il mandolino del Capitano Corelli”. Torneremo infine alla nostra nave percorrendo una strada diversa da quella dell’andata.
IL VILLAGGIO DI ASSOS E IL LAGO MELISSANI (4 ore)
La nostra escursione comincerà con una breve sosta al Monumento ai Caduti della Divisione Acqui e una visita alla cittadina di Argostoli. Lasciata la città, ci dirigeremo verso nord attraversando la natura lussureggiante; durante il tragitto costiero sarà d’obbligo una breve sosta panoramica nei pressi di Myrtos, considerata una delle tre spiagge più belle del mondo.
Giungeremo infine al villaggio di Assos, un luogo delizioso che, per le sue caratteristiche, sembra un’isola a sé. Le sue spiagge invitanti, il porto tranquillo, i suoi giardini curati e le locande sul mare lo rendono un ambiente ideale per una passeggiata in tutto relax.
Proseguiremo poi verso il lago di Melissani, un lago parzialmente coperto che a ragione viene considerato una meraviglia della natura, con i suoi colori vivaci che cambiano sfumature a seconda della posizione del sole. Un giro del lago in barca sarà un’ottima opportunità per scattare delle belle foto-ricordo.
Lasciato questo posto magnifico, faremo ritorno al porto di Argostoli seguendo un percorso interno.
MONASTERO DI SAN GERASIMOS E CITTÀ DI ARGOSTOLI (4 ore)
La prima tappa di questo tour sarà il monastero greco-ortodosso di Aghios Gerasimos, che potremo raggiungere attraversando i villaggi di Razata, Fragata e Valsamata. Il monastero è molto noto perché ospita le reliquie del santo patrono dell’isola, nonché per la cura dei malati mentali. Una volta lasciato il monastero, attraverseremo il villaggio di Troianata e vedremo, su una collina piuttosto distante, le rovine del castello di San Giorgio (l’antica capitale dell’isola).
La tappa successiva sarà il monumento commemorativo della divisione Acqui, eretto alla memoria di tutti i soldati italiani condannati a morte durante la seconda guerra mondiale. Dopo tale breve tappa fotografica intraprenderemo un tragitto panoramico fino alla piazza centrale di Argostoli, dove ci fermeremo per iniziare un tour a piedi: dall’altra parte della piazza c’è il museo folcloristico, dove potremo ammirare oggetti di interesse locale risalenti a varie epoche che ci consentiranno di conoscere i particolari del passato dell’isola. Potremo quindi avventurarci nella zona pedonale, dove avremo del tempo libero a disposizione prima di tornare al porto.
PER SAPERNE DI PIU'L'eccidio di Cefalonia fu compiuto da reparti dell'esercito tedesco a danno dei soldati italiani presenti su quelle isole alla data dell'8 settembre 1943, giorno in cui fu reso pubblico l'armistizio di Cassibile che sanciva la cessazione delle ostilità tra l'Italia e gli anglo-americani. In massima parte i soldati presenti facevano parte della divisione Acqui, oltre a finanzieri, carabinieri ed elementi della Regia Marina.
Analoghi avvenimenti si verificarono a Corfù che ospitava un presidio della stessa divisione Acqui.
La guarnigione italiana di stanza nell'isola greca si oppose al tentativo di disarmo tedesco, combattendo sul campo per vari giorni con pesanti perdite, fino alla resa, alla quale fecero seguito massacri e rappresaglie. Arrigo Petacco stima i caduti di Cefalonia in oltre 400 ufficiali e 5.000 soldati.
Non è finita. Il 28 settembre il primo piroscafo, Ardena, carico di prigionieri oltre ogni limite di sicurezza (secondo precisi ordini di Hitler e del gen. Lanz) affondò su una mina poco a sud di Argostoli, a 800 metri da riva. Si salvarono tutti e 60 i tedeschi imbarcati, ma soltanto 120 degli 840 prigionieri chiusi nelle stive. Il 13 ottobre un secondo piroscafo, Marguerita, fu affondato in alto mare da una mina con la morte di 544 dei 900 prigionieri imbarcati (e di 5 dei 25 tedeschi). Riuscirono invece a raggiungere il porto di Atene altri quattro piroscafi con quasi 4.500 uomini, partiti da Argostoli tra il 13 ottobre e il 2 novembre, e due motovelieri con 102 uomini a fine anno. Un terzo e ultimo affondamento si ebbe il 6 gennaio con un numero imprecisato di morti, certamente meno di cento, poiché si trattava del motoveliero Alma di limitate capacità di carico.
Viene considerato il primo episodio di Resistenza nella lotta di Liberazione.
Tra i trucidati il generale di brigata Luigi Edoardo Gherzi nato a Lu Monferrato nel 1898: era al comando della fanteria divisionale della “Acqui” (vice del gen. Gandin).
Deciso sostenitore della lotta contro i tedeschi, Gherzi s’impegnò nella resistenza ad oltranza. Catturato al suo posto di comando, fu tra i primi ad essere ucciso dai tedeschi, perché ritenuto responsabile dell’atteggiamento ostile delle truppe italiane. Cadde a Kephallinia sul luogo stesso dove si erano svolti i primi combattimenti.
Medaglia d'Oro al valor militare. Prima della seconda guerra mondiale Gherzi abitava a Novara in casa Tosi, via Magnani Ricotti, vicino alla caserma del 68° Reggimento fanteria, del quale era colonnello comandante. Sposato, con due figli, Nanda e Mario (classe 1922) ingegnere il 4 novembre 2011 Mario Gherzi ha consegnato la medaglia d’oro al Valor Militare conferita al padre, al prefetto Giuseppe Amelio per arricchire il patrimonio di cimeli del “Museo Storico della Fanteria” di Roma.
Del gen. Gherzi a Novara, restano un busto e una lapide a ricordo (via Internati) e le spoglie esumate a Cefalonia e inumate, nel 1965, nel Famedio. Un'altra bella lapide con altorilievo in tondo è nella piazza principale di Lu ''cittadino luese, fedele al suo dovere di soldato combattè a Cefalonia la prima grande battaglia della Resistenza...''.
Oltre a Gherzi negli elenchi troviamo il soldato BOZZO Teresio nato il 19.4.914 a Casale Monferrato morto a Cefalonia, 23.9.43; il cap. BIANCHINI Giannino nato il 4.10.908 a S. Giorgio Monf. morto a Cefalonia il 22.9.43; il soldato BONATTO Marcello nato il 7.8.916 a Frassineto morto a Cefalonia il 2.9.43 e il soldato BERTAZZO Giuseppe 3.12.923 Casale M. e morto a Cefalonia il 23.9.43.
Melissani è una delle attrazioni più belle e famose di Cefalonia, con un forte interesse storico e naturalistico, è la Grotta-lago di Melissani.
Si tratta di una grotta-lago classificata tra i 10 più bei laghi e fiumi sotterranei del mondo e si trova nella località di Karavomylos, vicino a Sami. Scoperta nel 1951 dallo speleologo Petrohilos, la sua apertura al pubblico ha raggiunto immediatamente un grande successo turistico. Gran parte del "tetto" è crollato.
Il Monastero della Nuova Gerusalemme o di San Gerasimos è la meta più importante di pellegrinaggio di Cefalonia ed è situato all' interno dell' isola, sull' altopiano di Omalon.
Il percorso da Argostoli al Monastero è di 11km, attraverso la laguna di Koutavos, svoltando a destra dopo 7km, sulla strada per Sami. Nel 1992 è stata costruita all' interno del monastero la nuova chiesa di San Gerasimos.
E' meta di un pellegrinaggio globale, dove molte persone si radunano annualmente. Il santo patrono di Cefalonia è vissuto da eremita nella grotta di San Gerasimos a Lassi per 6 anni e come ultima stazione scelse l'altipiano di Omalon, dove fondò il monastero della Nuova Gerusalemme.
Morì il 15 agosto 1579 e fu sepolto nel lato sud della chiesa. La sua fama sta nell' aver restituito i suoi resti, ritrovati intatti, fatto questo che certifica la sua santità. Oggi i resti del Santo sono conservati in una doppia urna d' argento e vengono onorati 5 volte all' anno (16, 23 agosto, 20, 26 ottobre e nella Domenica di Tommaso).
Gerasimos Notaras fu dichiarato Santo nel 1622 dal Patriarcato universale.
Assos e’ una piccola penisola nella parte Nordovest di Cefallonia sulla zona di Erissos, è il “balcone” piu’ alto e prorompente verso il mare Ionio. Con un piccolissimo ponte di terra collega le due parti formando anche un ormeggio naturale, ancoraggio per le piccole imbarcazioni della zona.
Da, l’impressione di una verdissima foglia che lotta di staccarsi dal corpo di Erisso.
Qui e’ tutto fluido, ma tutto si conintegra armoniosamente e cattura gli occhi.Vecchi edifici signorili ma anche nuove case, mostrano che tutto il posto e’ abbracciato dall’amore e la cura degli abitanti. Arte e bellezza, residui del secolo scorso, si conservano fin oggi tra i cortili con i gelsomini. La maggior parte degli abitanti sono marinai. Facendo un giro nel porticciolo di Assos si incontra con pittoresche face tradizionali di pescatori, pronti a dare il benvenuto e navigarvi con le loro storie, ma anche a portarvi in giro con le loro barche, nelle spiagge isolate con il grande greto, gia’ che l’accesso e’ possibile solo dal mare.
Questa piccola penisola con il suo paesaggio circonda la Storia. Il suo nome, dicono, lo ha avuto dagli antichi passanti navigatori Assesi da Assos di Asia Minore. Glorioso protettore della zona e’ l’inattaccabile Fortezza Veneziana. Castello, costruito nel 1593 per proteggere gli abitanti dalle continue invasioni dei pirati e conquistatori. Non conosciamo la sua forza. Nessun nemico ha mai provato a sfidarlo. Fermo, maestoso, aspetta i visitatori per fargli immaginare gli anni della gloria.