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Una ricerca di Olimpio Musso dopo una segnalazione da San Lorenzo di Francesco Ciravegna

Il traghettatore Annibale in lapide a Montiglio

L’ iscrizione che presento in foto fu scoperta nel 2001 a Montiglio dal dr. Francesco Ciravegna, benemerito custode di quel gioiello che è la pieve romanica di S. Lorenzo: ora vedo descritta la chiesa in un libro fresco di stampa, che l’autore, il Dr. Carlo Aletto, mio antico alunno al Liceo “Palli” di Casale, mi ha mandato nel mio ritiro toscano (si intitola Chiese extraurbane della diocesi di Casale Monferrato ed è destinata a diventare una indispensabile opera di consultazione). Il Ciravegna non era nuovo a simili scoperte, ma l’iscrizione, in cui è chiaramente leggibile il nome ANIBAL, gli destò non poca sorpresa. Annibale in Monferrato! Mi telefonò emozionatissimo per darmi la stupefacente comunicazione. Solo, mi disse, ci sono due lettere nella seconda riga che sono da interpretare. Gli chiesi una fotografi a, che mi mandò a tamburo battente. Evidentemente era impaziente di sentire un parere obiettivo. La guardai e la studiai. Mi ricordavo che a Pontestura è viva la tradizione del ponte di Annibale, che gli studiosi seri hanno sempre liquidato come pura leggenda. Da dove veniva, ci si chiedeva, quella tradizione? Nessuno era mai riuscito a dare una spiegazione. ne germanica, molto arcaica. La grafi a ANIBAL è interessante, perché ci dimostra che da essa sono nati i cognomi quali ANNIBALE, NIBALE, ANNIBALDI. Il nome originario deve essere HANUBALD, attestato otto volte nell’ anno 726 d.Cr. Sotto la forma ANIBALD ha dato origine al toponimo FONTANA D’ANNIBALE (Casteggio). Molti altri toponimi, quali PONTE D’ANNIBALE, PASSO D’ANNIBALE, CAMPI D’ANNIBALE ecc., che si ritrovano in giro per l’ Italia devono derivare dal nome germanico piuttosto che dal condottiero cartaginese (come invece si favoleggia popolarmente)”. Alla luce di questa scoperta, va rivalutata la tradizione pontesturese del “Ponte di Annibale”. Effettivamente doveva esistere un ponte mobile sul Po a Pontestura di proprietà di ANIBAL/HANUBAL(D), così come è attestato un Pons Nottingii (altro nome germanico). La voce del popolo in fatto di tradizioni va tenuta in considerazione e non ridicolizzata, come invece spesso e volentieri fanno gli studiosi seri. Non c’entra, è vero, Annibale cartaginese, che viene però sostituito da un valoroso antico abitante pontesturese, che esercitava l’importante mestiere di traghettatore. Olimpio Musso Conservo copia della lettera che in data 5.7.2001 scrissi a mo’ di responso oracolare: “Caro Dr. Ciravegna, ieri ho ricevuto la bella fotografi a (complimenti al fotografo!), chiara e leggibile. L’ iscrizione suona ‘ANIBAL CO(NIUX)’. Deve trattarsi di un’iscrizione sepolcrale posta dalla moglie al marito. La scrittura è coeva all’altra di SAHSMAR [un sassone morto tra il 568 e il 571 d.Cr.; l’iscrizione è pure visibile nell’interno della chiesa ]:cioè del sesto secolo d.Cr. Quindi un’iscrizio-


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Michele Castagnone

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