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La storia di Chiara affetta da un morbo raro

Tutti i balzolesi conoscono Chiara... e tutti conoscono la sua storia... che nelle ultime settimane è balzata alle cronache nazionali riportata da numerosi giornali. Una storia commovente che vede protagonista una piccola bimba, genitori tenaci e anche un lieto fine. Infatti Chiara è riuscita a mangiare per la prima volta all'età di sei anni! La storia è stata riportata dal settimanale «Gente» attraverso un servizio di Renzo Magosso pubblicato proprio ieri, giovedì 19 giugno: «Abbiamo chiesto al giornale - ci spiega il papà di Chiara, Luigi Baldi - di fare un servizio per spiegare la verità. Nelle ultime settimane sono state scritte molte cose in parte vere e in parte non proprio giuste. Ecco perché ringrazio il giornale che ci ha fato la possibilità di raccontare come sono andate le cose». Chiara è nata il 6 dicembre 2001 da Luigi e la moglie Sylva, originaria della Repubblica Ceca: «Un parto prematuro con gravi problemi. Eravamo a Brno quando Chiara è peggiorata e le sono stati diagnosticati l'ostruzione sia della vescica, sia dell'intestino. Siamo tornati in Italia, a Balzola, e subito ci siamo rivolti al reparto pediatrico dell'Ospedale di Novara dove abbiamo incontrato un medico straordinario, il dottor Mario Brunero». Chiara era affetta da una rara malattia, la sindrome di Berdon che inibisce le funzioni intestinali e di conseguenza l'assunzione di cibo (Magosso, nell'articolo apparso su Gente, parla di 182 casi al mondo, solo 23 i sopravvissuti di cui 21 costretti stabilmente ad alimentazione artificiale). In un primo tempo alla bimba è stato messo «un sacchetto esterno per le funzioni corporali; nutrizione dalle 8 di sera alle 10 del mattino seguente con un tubicino, la cosiddetta nutrizione parenterale». Insomma un calvario ma i Baldi non si rassegnano anzi... «la terapia ha previsto il nostro diretto coinvolgimento: in particolare mia moglie ha imparato, seguendo un corso, a fare continui e quotidiani lavaggi dell'intestino di Chiara». Le spese sanitarie aumentano ma «l'ASL locale, grazie alla dottoressa Oddone, ci ha messo a disposizione tutta l'assistenza domiciliare di cui avevamo bisogno». Una casa diventata in poco tempo «un reparto ospedaliero attivo 24 ore su 24». Fino al giorno in cui Brunero ha consigliato di contattare il prof. Giuseppe Martucciello «che studia e interviene proprio su questo tipi di malattia rara e opera al Gaslini di Genova. Siamo andati da lui, ha visitato Chiara e ha cominciato la serie di ben tre interventi chirurgici». La bambina migliorava ma con alti e bassi fin quando Martucciello, che nel frattempo era diventato primario al Policlinico San Matteo di Pavia consiglia «l'intervento più importante... scollando tutte le residue aderenze intestinali. Qualche giorno fa, il professore le ha tolto l'ultima ''prigione'': il catetere centrale. E le ha offerto un gelato. Adesso Chiara ha funzioni fisiologiche naturali e mangia normalmente». Tutto finito? La famiglia Baldi ora guarda con fiducia al futuro anche se Luigi ammette: «Non possiamo dire che Chiara sia guarita del tutto, ma sicuramente è verso la guarigione. Sono tante le persone da ringraziare, oltre ai medici, anche l'infermiera Daniela che ci ha dato una mano nei momenti difficili». Senza dimenticare due splendide persone come i genitori che non si sono mai dati per vinti.

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