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Nei luoghi scelti nel 1859 (Guerra di Indipendenza) dal comandante della III divisione francese, il generale Charles D. Bourbaki

Il 29 aprile 1859 il passaggio del Ticino da parte dell’esercito imperiale austriaco sancì di fatto l’inizio delle ostilità. La zona prescelta per radunare le truppe sarde incaricate di fronteggiare il nemico in attesa dell’arrivo dell’esercito francese fu la regione collinare tra Casale e Alessandria». Così scriveva Carlo Dabene nel saggio “Valenza nella II guerra d’indipendenza”, pubblicato sul n. 9 della rivista “Valenza d’na vota” (1994). E corredava l’articolo con interessanti illustrazioni d’epoca relative allo scenario valenzano posto al confine dello stato. Ora una bella litografia francese del quartier generale della divisione Bourbaki a Monte Valenza ci riporta, ad oltre un secolo e mezzo di distanza, nei luoghi precisi del soggiorno dell’esercito francese. In mancanza di notizie nelle fonti italiane, ricorriamo al volume di Léonce Victor Grandin su “Le Général Bourbaki”, pubblicato a Parigi da Berger-Levrault nel 1898. Vi si legge: «Il 2 maggio la divisione Bourbaki superava le Alpi dal Monginevro e scendeva in Italia passando da Ulzio, Exilles e Susa, dove giungeva il 5 dello stesso mese. Il maresciallo Canrobert pensava che inviando tutto il suo corpo d’armata ad Alessandria e a Casale, sul fianco sinistro dello schieramento nemico, questa mossa sarebbe stata sufficiente a fermare la marcia degli Austriaci su Torino. Di conseguenza il III corpo d’armata in ferrovia raggiungeva Alessandria dove il 46° [reggimento, ndr] occupava la cittadella». E poco dopo a proposito degli spostamenti delle truppe francesi nelle terre monferrine, il noto autore di libri storici e militari, confermava con queste parole la presenza dell’esercito alleato: «Il 10 maggio, la divisione Bourbaki marciava sul Po; il suo quartiere generale era a Monte, cinque chilometri a nord-ovest di Valenza. Il resto dell’armata francese (I-II-IV corpo e la guardia imperiale) si ammassava ad Alessandria, per dare esecuzione al piano di Canrobert, approvato dall’imperatore. Veniva così fermata l’avanzata degli Austriaci; il nemico era costretto a ritirarsi al di là della Sesia occupando la Lomellina». A capo della divisione il generale francese Charles Denis Sauter Bourbaki (1816-1897), figlio di un colonnello greco morto nel 1827 nel corso della guerra d’indipendenza del suo paese, aiutante di campo del re Luigi Filippo dopo la partecipazione alla guerra di Crimea. Era stato promosso generale di divisione poco prima dello scoppio della guerra d’indipendenza alla quale egli prese parte come comandante della terza divisione del III Corpo d’armata. Una campagna che gli valse la medaglia commemorativa francese della guerra del 1859 e la nomina a cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Ritornato in patria e posto al comando della Guardia Imperiale, fu nominato aiutante di campo dell’imperatore Napoleone III, al cui fianco combattè nella guerra franco-prussiana. Negli ultima anni della sua esistenza, caduto in disgrazia, dopo un tentativo di suicidio non andato a segno, fu costretto al ritiro nella riserva fino alla morte nel 1897. Dionigi Roggero Il giardino dei Francesi -Monte Valenza Tour Partenza per Monte Valenza. Pioggia, sole, tipiche atmosfere di questa pazza stagione. Lasciamo la provinciale alla Torretta, svolta a destra costeggiando il muro del castello di Pomaro. La strada sale e diventa panoramica con vista sul paese e sulla sottostante pianura. Sosta d’obbligo davanti all’edificio più antico: la chiesetta del convento dell’Addolorata fondato nel 1569, dal casalese Marc’Antonio Bellone, conte e cavaliere cesareo come scrive sul sito ‘Valenzaeventi’ Idalgo Battezzati che incontriamo, il mondo è piccolo, per puro caso, subito dopo accompagnato dalla figlia Vera (moglie di Sergio Favretto). Il vero appuntamento è alla parrocchiale di S. Eusebio con lo storico Carlo Dabene. Con lui, siamo in via Italia, fatti un centinaio di metri entriamo nella casa al civico n. 2 accolti dalla proprietaria Gabriella Annaratone Tortrino, era la sede del quartier generale francese di cento anni fa. Una bella villa, di impianto settecentesco; usciamo in giardino lo percorriamo fino al primo muretto indicato dalla stampa francese d’epoca e poi percorriamo un lungo viale di 72 platani che ci porta alla attuale entrata, facciamo una foto stando attenti che si possa individuare il campanile della parrocchiale. Per Battezzati si tratta di casa Guatelli, già Ghilini. Luigi Angelino FOTO. Il campo francese nel 1859. sullo sfondo la villa (era il quartier generale di Bourbaki, fondo Dabene, per g.c. comune Valenza) e il campanile della parrocchiale; la villa oggi, nella zona degli alberi c'era il campo, si intuisce il campanile; la chiesetta del convento

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Michele Castagnone

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