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Perché una fusione dei Comuni di Camagna e Casale Monferrato?

Il sindaco di Camagna, Claudio Scagliotti e il rappresentante dell’opposizione, Luca Beccaria hanno scritto una lettera ai cittadini per spiegare l’iniziativa di fusione del proprio Comune con quello di Casale. Ecco il testo integrale... Vi scriviamo in risposta ai vari articoli pubblicati su Il Monferrato per quanto riguarda una possibile fusione del nostro Comune con Conzano o con Casale Monferrato. Per far questo, siamo a scrivere congiuntamente questa lettera sia come gruppo di maggioranza, nella veste del sindaco Claudio Scagliotti, sia come gruppo di minoranza, nella veste del Capogruppo Luca Beccaria. Riteniamo fondamentale fornire informazioni reali e precise a voi cittadini. È notizia di questi giorni del raddoppio dei fondi legati alle fusioni di Comuni: si tratta di una ‘ultima chiamata’ prima che le fusioni fra i Comuni sotto i 5mila abitanti siano disposte per legge e senza possibilità alcuna, per gli amministratori locali, di poter decidere o influenzare tali processi. Siccome noi siamo decisi a gestire i cambiamenti che riguarderanno la nostra comunità, non intendiamo arrivare impreparati al punto da dover poi essere costretti a scegliere il “male minore” che ci vorrà offrire lo Stato. Per risolvere il problema della frammentazione di Comuni, che vede il Piemonte in una posizione di forte ritardo rispetto ad altre regioni (la Toscana, ad esempio, ha solo 280 Comuni, a fronte degli oltre 1200 piemontesi), la strada intrapresa negli anni è stata quella di spingere verso le Unioni di Comuni. Queste, anni fa, erano molto finanziate, poi sono divenute praticamente obbligatorie a fronte di fondi calanti e infine i Comuni sono diventati i finanziatori delle Unioni, ormai sempre più precarie. Costringere la nostra comunità ad un continuo stillicidio di risorse e ad un aumento della burocrazia legato alla presenza di un ente in più (l’Unione appunto) laddove c’era solo il Comune, ci pare sbagliato! Nel frattempo, i trasferimenti per le amministrazioni locali sono stati ridotti, rendendo la gestione dei piccoli Comuni ancora più difficile. In realtà, noi crediamo che, a fronte di una situazione simile, l’unico risultato cui arriverà il nostro Comune sarà quello di una riduzione dei servizi ai nostri cittadini. Stante questa situazione di criticità, di cui siamo tutti ben consapevoli, i nostri gruppi consiliari hanno cominciato a valutare le possibili alternative da percorrere. La strada che secondo noi è in grado di fornire le maggiori garanzie per migliorare la vita della nostra comunità è quella della fusione per incorporazione, una nuova tipologia di fusione che si distingue dalle fusioni “classiche” per alcune facilitazioni introdotte dalla Legge “Delrio” dell’anno scorso. Nell’ipotesi “classica”, come sarebbe quella con Conzano, un’entità comunale confluisce in un nuovo soggetto, passando da un periodo di commissariamento prefettizio, caratterizzato dalla decadenza di tutti i consiglieri e successive nuove elezioni. Riteniamo che la creazione di un nuovo comune Camagna-Conzano, che si tradurrebbe in un comune di ca. 1.500 abitanti, rimarrebbe comunque troppo limitato per garantire un governo efficace del territorio e quindi non appare accettabile come soluzione a lungo termine. Con la nuova tipologia di fusione per incorporazione, invece, gli amministratori in carica nel Comune più piccolo (nostro caso) continuerebbero ad amministrare fino alla legge regionale d’incorporazione, potendo beneficiare poi dello strumento previsto dalla legge, il Municipio, dove poter essere nominati fino alla fine del mandato del Consiglio comunale di Casale, quando, per le prossime elezioni, i residenti di Camagna avranno due schede, una per il Comune e una per il Municipio. Ma che cos’è il Municipio vi starete chiedendo. La legge “Delrio”, oltre a prevedere importanti incentivi finanziari per fondersi con altri Comuni, permette una fortissima tutela dell’identità territoriale. Camagna Monferrato diventerebbe un Municipio di Casale Monferrato e non una frazione, con un Prosindaco e un Consiglio di Municipio, eletti direttamente dai residenti di Camagna. Parte della macchina burocratica si trasferirebbe a Casale, quella parte meno visibile ai cittadini, che solitamente si recano in Comune solo per certificati, carte di identità e documenti. La gestione del territorio locale rimarrebbe, quindi, sotto la supervisione di organi eletti dai residenti di Camagna, orientati ai bisogni locali e, con la maggior quantità di fondi disponibili, avremmo la possibilità di avviare un netto miglioramento per la vita della nostra comunità. Oggi abbiamo un’autonomia solo sulla carta, perché anche l’autonomia deve fare i conti con le disponibilità di bilancio. Le trattative con l’Amministrazione di Casale Monferrato serviranno a definire l’entità dei servizi la cui gestione dipenderà dal Municipio di Camagna. Le tappe del percorso vedranno l’indizione di un referendum consultivo comunale, con effetto vincolante, probabilmente già in primavera. È necessario che ora segua un impegno molto forte, da parte di noi amministratori nella direzione auspicata, che è sempre quella di garantire, per la nostra comunità, un ritorno in termini di risorse e servizi decentrati. Sarà nostra cura presentare pubblicamente i benefici generali per il territorio di Camagna derivanti da quest’operazione che guarda alle future generazioni senza voler ridurre ciò che già oggi i cittadini possono trovare nel palazzo comunale: organi eletti, rappresentativi degli interessi della comunità, uffici e servizi efficienti, risorse per valorizzare appieno il nostro patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Con la presente vi promettiamo che cercheremo di arrivare al miglior risultato possibile per Camagna e che vi terremo informati dei progressi nelle trattative, attraverso incontri pubblici con la popolazione.

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Salvina De Grandi

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