Cereseto: italiani, polacchi e russi vogliono il castello
Sono quattro cordate imprenditoriali - due italiane, una polacca e una russa - a contendersi la proprietà del castello di Cereseto.
L’asta, in programma alle ore 15 di ieri, giovedì, in uno studio notarile di Genova, è stata rinviata a lunedì 22 dicembre, sempre alle ore 15, all’incanto.
Una gara dunque al rialzo, che si preannuncia avvincente. «Ci sono quattro interessati - dice il curatore fallimentare della Martina srl in liquidazione Andrea Enrico Traverso - vedremo come andrà a finire lunedì».
Il prezzo d’asta - com’è noto - dopo gare andate deserte, è sceso a 800mila euro. All’asta va il 96% del castello (una piccola porzione, una torretta, è di un altro proprietario toscano mentre un’altra piccola porzione appartiene ad un imprenditore veneto) e l’intero parco esterno che, dalla collina, arriva fino all’ex statale Casale-Asti. Cosa accadrà se lunedì nessuno riuscirà ad aggiudicarsi la gara? E’ possibile un’ulteriore ribasso, o una vendita diretta.
Il castello di Cereseto che fu il “buen retiro” del magnate biellese Riccardo Gualino fu edificato all’inizio del XX secolo sul luogo in cui si trovava la settecentesca Villa Ricci con i dettami architettonico dell’eclettismo tant’è da essere definito un ‘falso storico’ - è di proprietà della Martina s.r.l. in liquidazione, società che faceva capo al promotore finanziario ligure Carlo Mereta condannato per bancarotta. Il castello ha subito parecchie traversie tra cui quella, dell’inizio degli anni Ottanta, legata alla droga quando i sotterranei ospitarono una tra le più imponenti raffinerie e laboratori di stupefacenti d’Europa. Anni dopo, finì alla ‘Martina’.
Che ne sarà del maniero nelle
cui 160 stanze Riccardo Gualino e la consorte Cesarina Gurgo Salice ospitarono il gotha dell’imprenditoria italiana, il jet set e i migliori artisti dell’inizio del Novecento? Si parlò - all’epoca dello spot di presentazione di una vettura Fiat sulle strade di Cereseto - di un interessamento di Gianni Agnelli, poi di altri imprenditori che avrebbero voluto realizzare nel castello una beauty farm per donne facoltose e una casa di cure estetiche.
Si parlò anche di una dimora di prestigio; certo è che tutte le ipotesi si rivelarono infondate e rimasero dei semplici ‘pour parler’.
Non è comunque facile trovare una destinazione per una dimora di prestigio simbolo dello splendore gualiniano. Anni fa andarono all’asta la torretta e alcune porzioni del maniero che furono acquisite da un imprenditore toscano. I potenziali acquirenti del castello furono diversi ma tutti quanti, messi davanti alla situazione (un autentico ‘ginepraio’ lo definirono gli stessi commercialisti che si occuparono della visione delle carte), preferirono defilarsi.
«Il prezzo? Non sembra così elevato - commentano a Cereseto - vista l’imponente mole del maniero e soprattutto considerato l’alto numero di stanze, locali, anfratti e balconate. Sì - aggiungono - siamo in un momento particolare dal punto di vista finanziario, ma qualcuno sarà sicuramente interessato».
C’è poi la destinazione: cosa realizzare in una struttura simile? Sicuramente occorrerà avere già le idee chiare, prima di mettere mano al portafoglio.
Lunedì se ne saprà di più, a patto che ci sia un compratore intenzionato a far rivivere lo splendore del maniero con attività in grado di fare da volano anche al territorio circostante.