Vitta esaurito per le musiche sefardite di Kalendamaya
di l.a.
Venerdì sera lo splendido salone d’onore di palazzo Vitta era al completo; un risultato notevole, non l’avremmo immaginato visto che il concerto era quanto elevato come di nicchia, aggiungici caldo e un pizzico di zanzare.
Merito quindi della tappa casalese di Kaledadamaya, festival internazionale di Cultura e Musica Antica proposto da Fabio Furnari, azzeccato il logo: Bianca di Monferrato (1472 – 1519, andata sposa nel 1485 a Carlo I di Savoia), figlia di Guglielmo VIII Paleologo, dal famoso affresco macriniano di Crea con una sorella, il padre e Bernarda di Brosse.
Tema, musiche sefardite dalle comunità ebraiche del Mediterraneo: felicità e malinconia in quelli che erano “canti d’uso”. Esecutori, gruppo Sensus, Arianna Lanci canto, Sara Mancuso arpa, clavicytherium, organo portativo e Marco Muzzati salterio, percussioni e direzione. Giusta la sede visto che eravamo nel palazzo del Barone Vitta, ebreo (con tanto di Sinagoga privata) e raffinato il programma eseguito con strumenti d’epoca. Prima del concerto si è tenuta una apprezzata visita al palazzo guidata da Ima Ganora (Le Muse), seguendo il concetto del ciclo che accoppia luogo e musica.
Il saluto ufficiale è stato porto dall’assessore alla cultura Giuliana Romano Bussola. Tra i presenti, il presidente della comunità israelitica casalese Giorgio Ottolenghi.
Prossimi concerti di Kalendamaya: il 21 settembre al castello Sannazzaro di Giarole e il 28 settembre a Pisa.