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La Fornero a Demezzi: «Ci impegneremo sul tavolo delle provvisionali Eternit!»

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha risposto a stretto giro di posta (due giorni!) alla missiva inviata dal sindaco di Casale Giorgio Demezzi nei giorni scorsi e che invitava a stringere i tempi per la convocazione del tavolo degli enti interessati all’esecuzione delle provvisionali, gli «anticipi» sui risarcimenti riconosciuti dal Tribunale alle parti lese con la sentenza primo grado del Processo Eternit. Da tempo associazioni e Comune chiedevano la costituzione di un tavolo che riunisse tutti i soggetti interessati e ancora all’ultima riunione dell’AFEVA Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto aveva chiesto impegno da parte dello Stato per patrocinare le vittime e - in particolare - i singoli cittadini che si troverebbero ad affrontare spese difficilmente sostenibili per il recupero di quanto loro dovuto dallo svizzero Stephan Schmidheiny e dal belga Louis de Cartier, condannati dal Tribunale di Torino per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antifortunistiche «Lo Stato, se vuole - aveva detto Pesce - può intervenire una volta tanto a difesa delle vittime...». Poche ore prima il sindaco aveva scritto al ministro Fornero, sollecitandola a sua volta. Dal canto suo Nicola Pondrano, nella sua qualità di presidente del Fondo vittime amianto dell’INAIL nei mesi scorsi aveva sondato le disponibilità dell’ente a fare da «apripista». Ora il ministro Fornero risponde al sindaco Demezzi sottolineando che in riferimento alla missiva del primo cittadino di Casale datata 23 gennaio è già «stata acquisita la piena disponibilità dell’Inail a cooperare con tutte le parti lese al fine di individuare iniziative comuni per il recupero della provvisionali, così come disposto dalla sentenza». E a tale scopo il ministro Fornero allega una nota del presidente dell’Istituto Massimo De Felice. Lo stesso ministro Fornero fa sapere che chiederà all’Inail di convocare quanto prima il tavolo e che il ministero farà fare i passi necessari per «evitare possibili ritardi imputabili al particolare momento politico». Giustizia celere L’esigenza di tracciare una via per il recupero delle provvisionali si fa del resto ancora più impellente a fronte dell’impegno dimostrato dalla giustizia torinese, che ha celebrato il processo di primo grado in tempi record, e ha istruito l’appello a partire dal prossimo febbraio con un calendario fittissimo di udienze allo scopo di giungere al verdetto di secondo grado entro pochi mesi. Se il tavolo pianificherà efficacemente le strategie, quando e se il verdetto venisse confermato (cosa su cui tutte le parti offese e la Procura di Torino che ha istruito la maxinchiesta sulle morti da amianto fanno forte affidamento) il recupero dei risarcimenti dovrebbe essere - finalmente - possibile.

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