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Eternit: Guariniello in appello chiede nuovamente 20 anni di carcere per Schmidheiny e De Cartier

Ha concluso pochi minuti fa la propria requisitoria il pm Raffaele Guariniello, che è tornato chiedere 20 anni di reclusione ribadendo che il disastro si è verificato ed è in corso anche a Bagnoli e Rubiera, circostanza non riconosciuta dal tribunale con la sentenza di primo grado. «Una tragedia come quella che stiamo vivendo io non l'avevo mai vista, una tragedia immane che ha colpito e continua a colpire diverse regioni, che ha colpito e continua a colpire i cittadini. Un disastro che si sta consumando a danno della popolazione. I cittadini possono essere tentati di pensare che riguarda solo i lavoratori. No: riguarda da vicino tutti noi. Tragedia che continuerà a seminare morte chissà fino a quando... Stiamo facendo un processo oggi ma domani ci saranno altri morti. Tragedia consumata in Italia ma anche in tante altre località del mondo sotto un'unica regia. È si è consumata senza che mai nessun tribunale abbia chiamato a rispondere i veri responsabili. Siamo alle battute conclusive di questo dibattimento di appello. Chiedo di condannare quelli che consideriamo i veri responsabili di questa immane e sconvolgente tragedia. Per l'eccezionale intensità del l'elemento soggettivo. Dolo eventuale? Qui andiamo sul dolo diretto! Gli imputati si sono rappresentati il verificarsi del disastro per entrambi i reati quale conseguenza certa della propria condotta. Non si sono limitati ad accettare il rischio che si verificasse... Hanno accettato e continuano ad accettare un immane disastro. E questa capacità a delinquere è stata dimostrata dai vertici di una multinazionale con risorse economiche eccezionali, proprietaria di tante altre aziende. Mossi dalla precisa volontà di nascondere, di negare la cancerogenicità dell'amianto ai lavoratori e ai cittadini. «Altro che dismettere il mandato (come previsto dalla legge se non si è in grado di garantire l'assenza di danni a terzi, ndr), hanno scelto di proseguire l'attività a tutti i costi mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori e della popolazione. De Cartier e Stephan Schmidheiny si è lamentato della giustizia italiana, di questo processo giusto che si sta facendo, lui che ha mascherato dietro un dichiarato "spirito filantropico" attività di lobby e spionaggio per tenerlo al riparo da processi e conseguenze giudiziarie. Chiediamo perciò come in primo grado una pena di 12 anni, aumentata a 20 per la continuazione del reato».

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