Mirabello: ottantasei caduti ricordati da un libro
di Luigi Angelino e Dionigi Roggero
Appuntamento martedì nell’ufficio del sindaco di Mirabello Mauro Gioanola per la nostra rubrica sul centenario della Grande Guerra e sui monumenti ai Caduti. Con grande sorpresa, esempio da imitare da parte di altri comuni, sulla sua scrivania è già pronto un libro sull’argomento. È’ stato pubblicato lo scorso mese di ottobre, in occasione del centenario dall’inizio della prima guerra mondiale, dall’amministrazione comunale per celebrare i numerosi concittadini che hanno perso la vita sui diversi fronti di guerra.
L’autore, Rinaldo Rinaldi di Lu, si è avvalso della preziosa collaborazione di tanti appassionati di Mirabello per ricostruire in dettaglio e restituire alla comunità - come scrive in premessa Maurilio Guasco – le schede biografiche di “troppe persone dimenticate” e di “tanti giovani, molti dei quali morirono senza neanche sapere quale fosse la causa per cui erano mandati a combattere”. Sempre attuale, ad un secolo di distanza, il titolo del libro “La nostra inutile strage”, che ricorda il drammatico grido di protesta di papa Benedetto XV. Allo scoppio della guerra erano sotto le armi 130 giovani del paese, ma nel corso dei 41 mesi di conflitto furono chiamati a indossare la divisa 503 mirabellesi, di cui 86 deceduti. Tra loro, insignito di medaglia di bronzo, il tenente di vascello della Regia Marina Italiana Alessandro Pasino, figlio del noto avvocato Evasio e di Francesca. A bordo del sommergibile H6 i navigazione da Halifax venne colpito a Gibilterra il 6 ottobre 1917, nel fuoco amico partito da una nave americana che lo aveva scambiato per un U-Boot tedesco; bilancio: due morti e cinque feriti tra cui Pasino che muore alcuni giorni dopo a Gibilterra dove è sepolto.
Torniamo alla Grande Guerra: un bilancio gravissimo - ricorda nell’introduzione Paola Gioglio - con 79 militari che persero la vita sui campi di battaglia, negli ospedali militari o in prigionia e 7 perirono dopo il ritorno a casa per le gravi malattie contratte al fronte. Il loro ricordo è affidato al monumento ai caduti della Grande Guerra che fu inaugurato il 4 novembre 1921. Venne poi trasferito dieci anni dopo nella nuova piazzetta dei caduti, dove dal 1963 sono ricordati anche i caduti della seconda guerra mondiale e dal 1972 il maresciallo aiutante di battaglia Natale Zeppa, per 50 anni presidente della locale sezione dei combattenti e reduci. Passando davanti alla Galleria Sisto, mentre il sindaco ci ricorda le iniziative in programma (la sistemazione di “Fontanavecchia” e la corsa campestre del 17 aprile), raggiungiamo il monumento (dove mancano alcuni nomi), poi seguendo il “Circuito dei mulini” osserviamo la statua della Madonna davanti alla casa parrocchiale e le più antiche abitazioni del Recinto fino al Parco don Piero Puglisi con l’area picnic.