A Gabiano rimessa a nuovo l’antica strada del torrione
Era dal 2009 che a Gabiano si aspettava la riapertura della strada del torrione.
La via che dalla piazza del Municipio, passando sotto le mura del castello scende verso la provinciale per Torino e che costituisce uno dei più straordinari scorci paesaggistici del Monferrato, era franata a causa delle disastrose piogge della primavera del 2009, quasi un centinaio di metri della strada erano scivolati a valle.
Spiega il sindaco Domenico Priora: «Le ripetute richieste del Comune alla Regione Piemonte, di partecipare alla ricostruzione della strada hanno sempre trovato in questi anni la più totale insensibilità dei governi regionali. Motivo per cui l’amministrazione comunale ha deciso nelle settimane scorse di tentare di ricostruire la strada con le proprie risorse».
È nato allora un progetto «che non ha preso in considerazione la costosissima ipotesi di un muro di cemento armato, che oltre ad avere un costo centinaia di migliaia di euro, sicuramente insostenibile per le finanze comunali, avrebbe costituito un’intollerabile violenza su un’opera di straordinaria valore storico ed architettonica quale è il complesso della mura del perimetro esterno del castello di Gabiano».
L’amministrazione ha quindi scelto di ricostruire la strada, «utilizzando le tecniche del passato, impiegando per sostenere la strada stessa il materiale che veniva usato nei secoli scorsi: il legno. Sono state quindi costruite lungo tutta la sede stradale barriere di sostegno di legno, prevalentemente formate da tronchi provenienti dai boschi comunali, mentre per il fondo stradale si è utilizzata ghiaia e terra prelevata dai i campi del Comune».
Ne è risultata un’opera povera, «ma perfettamente integrata con l’architettura medioevale del borgo antico di Gabiano, che nelle prossime settimane consentirà la riapertura della strada al transito pedonale e ciclistico, permettendo il tal modo il passaggio di chi vorrà ammirare lo straordinario paesaggio, che spaziando dal sottostante fiume Po giunge al mare delle risaie ed all’azzurro delle montagne».
Legno anziché cemento, terra e sabbia del vicino Po anziché asfalto «per ricostruire una strada - conclude il sindaco - che era stata costruita dai gabianesi due secoli fa, sono una sfida e una proposta, per reagire al degrado del territorio e degli interventi di cementificazione che aggrediscono anche il paesaggio del Monferrato».