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S. Germano, l’odissea degli eritrei: casa inagibile, tre notti in hotel...

«Non si tratta di razzismo, ma non possono essere accolti degli immigrati in strutture inagibili, non idonee, così non va». È quanto hanno commentato i residenti di San Germano quando hanno visto alcuni migranti, di provenienza eritrea, aggirarsi nell’area giochi per i bambini. Gli africani - più di una decina - sono arrivati martedì a San Germano, inviati da un'associazione di Sezzadio, per essere collocati in un edificio di strada Alessandria, nei pressi dell’asilo, di proprietà di un casalese il quale aveva raggiunto l’accordo economico sull’affitto. Ma lo stabile si è rivelato inidoneo ad ospitare gli immigrati, privo di riscaldamento. I profughi hanno persino acceso un fuoco all’esterno, per scaldarsi. Così sono stati ospitati provvisoriamente all’Hotel Business di Casale Monferrato. Puntualizzano i titolari della struttura ricettiva: «Si sono fermati in hotel solo tre notti, hanno pagato tramite la cooperativa come normali clienti Ma si è solo trattato di emergenza e nulla più, un gesto di umanità da parte nostra». Dopo di che i migranti se ne sono andati. Adesso si attendono i lavori da parte del proprietario dell’immobile di San Germano. Il sindaco, Titti Palazzetti, spiega: «Gli immigrati sono stati mandati a San Germano, ma sono emersi dei problemi di agibilità nella casa che era stata a loro destinata. È stato effettuato un sopralluogo e sono stati pertanto trasferiti provvisoriamente in hotel». Sulla questione interviene l’ex sindaco Giorgio Demezzi, che è stato più volte sollecitato dai sangermanesi: «È inconcepibile che un sindaco non sappia del trasferimento di 10 profughi in una abitazione disabitata da tempo. È altrettanto incomprensibile che la Prefettura, che in primis ha l’obbligo di collocare i richiedenti asilo in strutture adeguate, in questo caso solo dopo l’inserimento in un’abitazione non adatta interviene e poi trasferisce in un hotel della città i profughi. Il controllo deve essere fatto prima dell’inserimento. I residenti di San Germano, dapprima stupiti per la scelta di una abitazione disabitata da tantissimo tempo e sicuramente non adatta ad ospitare delle persone, sono anche preoccupati per la posizione dell’abitazione stessa, al centro del paese, accanto ad un asilo e ad un giardino con parco giochi, molto frequentato dai bambini. Il sindaco si faccia sentire».

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Michele Castagnone

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