Coloro che ci credono e hanno la “fissa” del numero 7 e i suoi multipli drizzino bene le orecchie. Ventotto le edizioni, ventuno con la dicitura Avis/Coop, sette sull’attuale tracciato collinare e 35 i minuti sotto cui scendere se si vuol almeno tentare il record del percorso.
Ai tesserati Avis Casale tutto ciò non interessa. E’ la loro gara, la loro festa sul campo e se qualcuno, da fuori, viene “a fargliela”, la festa, se ne fanno una ragione perché il Trofeo Avis/Coop è una delle maggiori fonti di sostentamento per la sopravvivenza societaria. Il via alle 9,15 di domenica prossima.
Casale città di frontiera, sia provinciale che regionale. Leggere nell’albo d’oro (o scorrendo semplicemente gli ordini d’arrivo) tanti vercellesi, biellesi, astigiani e lombardi, qui, è la normalità. Mancano i liguri, vero, ma il mantenere la data fissa a inizio marzo, obbligatorio per una classica, comporta cadere in questo periodo dove da Genova in là la stagione podistica è a pieno regime (fonte: Claudio Vassallo, che di Liguria se ne intende). Anche le mezze maratone, ormai, sono impossibili da… dribblare; domenica, a Piacenza, saranno impegnati Alex Zulian, qui vincitore due anni or sono, ed Elisa Stefani.
La politica societaria è stata sovente discussa da fuori ma il club, sotto la direzione di Malavasi, si è rivelato coerente nel tempo. Mai premi in oro o comunque appetibili, cosa che effettivamente non attira i big, ma una certosina opera di “scambio” con piccole o grandi società di altre province piemontesi o pavesi, soprattutto nuclei Avis (storica l’amicizia con Borgo Vercelli) nel credo comune della donazione del sangue. Capita però non di rado che qualche bel nome appaia inatteso, magari per esigenze sue di preparazione (leggi Pezzana più avanti, per stare al passato più prossimo).
Torna, dopo molti anni, anche la doppia gara dei ragazzi. Con partenza alle 9 e suddivisi in due categorie (2002-2005 e 1998-2001). Circa mille metri tutti in piano nella zona adiacente la Coop. Tra gli ultimi ad aggiudicarsi la prova giovanile si legge il nome di un tortonese, tale Vincenzo Scuro, oggi decisamente più conosciuto.
IL RECORD DI MATTEO PEZZANA – Fino al 2006 questa classica casalese si snodava tutta in pianura, in direzione di Cascine Rossi. Non son ben chiari il perché e il percome del felice cambiamento; il “piattone” era sempre meno amato dagli ospiti e la gara rischiava di scivolare nell’anonimato quando a qualcuno venne l’idea di reindirizzarla verso quella che è una fondamentale risorsa turistica della città: la collina. Così, il 4 marzo 2007, venne tenuto a battesimo il nuovo percorso, forse con la mancanza di non pubblicizzare troppo una scelta che ne rialzava le quotazioni con un tracciato tra i più belli della provincia; in effetti, abbiamo appurato, girando per corse in questo biennio, che un sacco di gente che non frequenta Casale da anni è ancora convinta si tratti di una gara di pianura. Un curioso, ma attendibile, aneddoto narra che Gambetta quel giorno fosse impegnato in altra gara e apprese solo al telefono che a Casale si era corso in collina. Fu così che nei tre anni successivi, convinto dal cambiamento, ritornò a correrla centrando due primi e un secondo, dietro al maghrebino Rachid Elyazioly, che quell’occasione fissò il record a 35’29”. Era il 2009 e pure Cinzia Torchio abbassò quello femminile a 47’31”.
Sono obbligati il primo e l’ultimo chilometro per coprire la distanza che separa il piazzale della Coop (collocazione fissa non solo per sponsorizzazione ma per gli spazi coperti disponibili) dalla campagna. E’ un anello il giro completo che passa dietro San Giorgio e rientra alla rotonda dell’ospedale.
Lo scorso anno si è registrato un buon aumento dei partecipanti, ma fino all’ultimo era pronosticato un tempo fiacchino causa l’assenza di top runners, tutti impegnati altrove. Invece, ecco sbucare allo start l’imponente figura di Matteo Pezzana, lombardo dell’Atletica Vercelli; tra lo stupore generale corre per il fatti suoi, abbatte il muro dei 35 minuti e fissa il nuovo primato a 34’42”. Ma anche stavolta ecco il “raddoppio”. Dalla tiratissima sfida femminile scaturisce non solo il nuovo record di Maria Rita Torino (46’39”) ma anche il secondo miglior tempo (46’57”) per Annalisa Fagnoni. Doveroso sottolineare, stando agli atleti provinciali, che la Bergaglio qui non ha mai corso.
Ma forse è meglio che del tracciato casalese ci parli qualcuno che se intende, non per partecipazione (come tesserato Città di Genova ha obblighi altrove) ma perché lo include negli allenamenti. Si presta al gioco Simone Patrucco, esordiente nella gara del suo club.
PROVATO PER VOI: CASALE MONFERRATO - (di Edmil Albertone) – In un anno e mezzo del mio recente calcare queste strade non mi è capitato di gareggiare nel trofeo Avis in quanto, nell’unica occasione, un anno fa, avevo assunto altri impegni. Mi sono tuttavia proposto di buon grado perché queste strade rientrano, per le loro caratteristiche, tra le più adatte ai miei allenamenti. E’ stato anche curioso, e divertente, fingendo una “lezione” a Simone il quale, benché tesserato per la squadra casalese dalla metà del 2012, esordirà domenica nella sua gara sociale.
Per non prenderci troppo sul serio (nel parlarne comunque in spirito costruttivo per chi legge, guarda e ascolta) ci siamo permessi anche di scherzare su quella ben nota discesa che riporta in città simulando la “moto”; dimenticatelo, in corsa, perché distrarsi in quel punto può portare a planare con le conseguenze del caso.
Del tratto in città, che copre il primo ma anche l’ultimo chilometro, non c’è nulla da dire. Quel poco dislivello è comunque molto diluito. Dopo la rotonda dell’ospedale in viale Marchino entriamo nel cuore della gara. Costeggiamo le colline sul fianco ma a quota molto bassa, mentre la città si allontana alle nostre spalle. Il primo strappetto degno di nota è in località Grotta di Lourdes; un passo che copre una trentina di metri e che immette nell’ampia valle dietro il paese di San Giorgio, e da qui è già ben distinguibile la lunghissima salita che ci attende.
… Al bivio verso destra… Naturalmente queste sfumature poco influiscono sul comportamento di chi corre per le prime piazze. Fa fede Matteo Pezzana, mio ex compagna di squadra e vincitore lo scorso anno, che qui aveva già preso il largo e nessuno l’ha più raggiunto. Nella corsa si può metterla giù dura dallo start, ma i più devono gestire le forze.
E non lasciarsi andare alla voglia di spingere troppo presto.
La salita dietro il castello di San Giorgio sembrerà non finire mai, anche se in alcuni punti l’effetto ottico può indurre a un falso ottimismo, specie quando si “vede” il castello. Nella doppia curva e dove meno te lo aspetti la pendenza la vedi e la senti.
Ma credo che il falso piano (“liberatorio” a livello psicologico) che decreta la fine del salitone con un panorama mozzafiato sia il punto cui prestare ancor più attenzione. E’ più falso che piano e, a forza di piccoli strappetti, chi ha speso più del dovuto nella prima metà gara è destinato a crollare... Chi ha dosato bene quì farà la differenza. Tanto più che verso l’ottavo chilometro si piomba giù per la discesa a curve e strapiombo che è il vero marchio di fabbrica del tracciato casalese.
La fatica unita alla freschezza muscolare richiesta in questo punto della corsa è tanta; non mi stupisco se mi dicono che le posizioni di categoria si delineano soprattutto qui. Ritornando alla moto… chi ha ancora gas… ne dia... il rettilineo d’arrivo è vicino.
ALBO D’ORO – (di g.pi.mor.) Gli atleti provinciali e quelli di fuori che hanno vinto a Casale sono equamente suddivisi. Il record è di Silvio Gambetta con quattro vittorie, di cui due centrate sotto i 30 anni. Un bis è riuscito all’alessandrino Nicola Molinaro ma l’unico ad esserglisi avvicinato, con tre successi, è il biellese Mario Cabrio.
Decisamente più ricco è l’elenco delle vincitrici dell’alessandrino. Tiene banco, con 4 successi, un’avisina, Enrica Gota, figlia dell’inossidabile Francesco (da Valenza), decano giallorosso e più anziano atleta competitivo provinciale. Da tempo Enrica non corre più e vive ad Albisola, ma le sue quattro affermazioni, tra il 1991 e il 1996, hanno fatto la storia. Come valenzana è Luisa Doro, ancora Avis, salita due volte sul podio femminile più alto, e così la novese Daniela Bertocchi e l’alessandrina Cinzia Torchio. Con un’affermazione, oltre alla citata “Chicca” Torino, ecco Elena Patrucco, altra casalese, allora tesserata Junior, e la serravallese Mirella Borciani. Ma mi piace citare pure un’atleta lombarda il cui nome compare tre volte, Norma Sciarabba, molto ben voluta in questa provincia, ancora sulle scene nonostante il destino non sia stato generoso con lei.
Grazie all’archivio del giornale si è tentato di ricostruire l’albo d’oro della manifestazione, con questo risultato:
Franco Cipolla e Enrica Gota (1991), Carlo Barlotta e Enrica Gota (1192), Roberto Crosio e Enrica Gota (1993), Mario Cabrio e Norma Sciarabba (1994), Silvio Gambetta e Norma Sciarabba (1995), Silvio Gambetta e Enrica Gota (1996), Mattia Raiteri e Giovanna Mazzucco (1997), Silvio Enrico e Mirella Borciani (1998), Mario Cabrio e Giovanna Mazzucco (1999), Stefano Cattaneo e Paola Platè (2000), Nicola Molinaro e Norma Sciarabba (2001), Mario Cabrio e Daniela Bertocchi (2002), Nicola Molinaro e Marialda Manzone (2003), Marco Carlini e Elena Patrucco (2004), Stefano Luciani e Daniela Bertocchi (2005), Rosario Ruggiero e Cinzia Cornaglia (2006), Rosario Baratono e Melissa Peretti (2007), Silvio Gambetta e Cinzia Torchio (2008), Rachid Elyazioly e Cinzia Torchio (2009), Silvio Gambetta e Luisa Doro (2010), Alex Zulian e Luisa Doro (2011), Matteo Pezzana e Maria Rita Torino (2012).
Questi sono dati verificati e abbastanza agevole è stato recuperarli in quanto dal 1991 in poi la data non si è mai discostata da inizio marzo. Nel pdf incluso nella scheda omonima si sono addirittura omessi i primi due anni per definire un periodo preciso (dal 1993 a denominazione Avis/Coop). Nelle prime edizioni la data non era fissa e la ricerca richiede molto tempo; qualcosa si sa, ma senza un’attendibilità non è corretto pubblicare. Ci sarà occasione per ritornarci ed eventuali testimonianze documentate sono ben accette. Si possono dare per certi due successi, in quel periodo, di atleti provinciali: l’alessandrino Stefano Rovelli (1988) e la valenzana Marta Benzi (1986).
ACCADDE NEL WEEKEND – La nevicata ha condizionato inevitabilmente le gare dello scorso fine settimana anche se qualche atleta non si farebbe fermare neppure dalle cannonate. Al Palio di Pavia Est Silvio Gambetta è ottavo (quarto di categoria) e Loredana Ferrara terza (prima). Si sa che in Lombardia è uso ufficializzare per fasce d’età.
A Castellazzo Bormida si è regolarmente disputato il Cross del Laghetto. Affermazione di Daniele Poggi davanti a Enrico Ponta, Gianni Ravarino, Abdessalam Machmach e Mattia Carelli. La classifica femminile dice Giovanna Caviglia, Laura Rao, Susanna Scaramucci, Simona Neirotti e Concetta Graci. I dettagli nel quaderno UISP.
Nel quaderno AICS, oltre alle classifiche aggiornate, sono ripubblicati due ordini d’arrivo (Piovera e Fubine) che in prima stesura non tenevano conto di nuovi tesseramenti.
La galleria fotografica è interamente dedicata al Trofeo Avis/Coop e alla squadra. Le foto 2013 sono di Valerio Gobbi; le altre recuperate dall’archivio del giornale.
SABATO CROSS A VALENZA – Cross della Groppella (Fidal) sabato a Valenza nell’omonima località, valevole come Campionato Provinciale 2013. Con inizio alle 15,30 si susseguiranno tutte le categorie con partenze indicativamente distanziate di circa 15 minuti. Le distanze saranno di 500 metri (Esordienti B/C), 800 (Esordienti A), 1500 (Ragazzi), 2000 (Cadetti), 4000 (Allievi, Junior, Promesse, Senior e Master femminili) 5000 (Allievi maschili) e 7000 (Junior, Promesse, Senior e Master maschili).
Organizza l’Atletica Valenza. Iscrizioni sia online che sul posto, entro un’ora dalla propria partenza).