La richiesta di Iacoviello è uno «uno schiaffo ai famigliari e alle vittime dell'amianto». I commenti di Saviano, Giannino, Lavagno, Legambiente, Chiti, Buonanno, Borioli, Fornaro, Bargero e Pentenero
di Alberto Marello
Sara Panelli e Gianfranco Colace i due pm che con Raffaele Guariniello hanno guidato l’inchiesta Eternit sono cauti su quanto sta accadendo in Cassazione a Roma. Entrambi mantengono una posizione attendista. La richiesta di annullamento del Processo Eternit avanzata dal Procuratore Generale Francesco Iacoviello non è la sentenza.
«La richiesta di annullamento di tutte le condanne - dice l’onorevole Fabio Lavagno - rispetto ai primi due gradi del Processo Eternit compiuta oggi in Cassazione dal Procuratore Generale Iacoviello, rappresenta uno schiaffo ai famigliari e alle vittime dell'amianto. Si tratta anche di umiliare la storia di una lunga battaglia sindacale, politica e civile partita da Casale Monferrato, portata avanti per decenni e che ha assunto un risalto internazionale. Lo stesso procuratore, dichiarando che tra giustizia e diritto sceglie il secondo, e quindi un'interpretazione rischia di vanificare il carattere innovatore delle sentenze precedenti che prevedevano il disastro ambientale permanente».
Oscar Giannino scrive su Twitter: «Non voglio neanche immaginare le reazioni a una magistratura che scopre solo in Cassazione "prescritti" i reati Eternit».
Sulla questione interviene anche lo scrittore e giornalista Roberto Saviano: «Processo Eternit: reato prescritto. In tempo di riforme costituzionali, per onestà, bisognerebbe chiarire una volta per tutte che l'Italia è una Repubblica fondata sull'istituto della prescrizione».
«Per aver inalato le fibre cancerogene di amianto prodotte in quegli stabilimenti si continua a morire - commenta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - Ci lascia sgomenti l’idea che vengano considerati prescritti reati legati a fatti che ancora oggi continuano a mietere vittime innocenti».
«Questa vicenda - aggiunge il presidente di Legambiente - conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’urgenza di inserire immediatamente i reati ambientali nel codice penale, adottando la legge approvata a larga maggioranza dalla Camera dei deputati a fine febbraio scorso e ferma da allora nella commissioni ambiente e giustizia del Senato».
«Nel rispetto dell'autonomia della magistratura - ha commentato il senatore del Partito Democratico, Vannino Chiti - rimango sinceramente sconcertato di fronte alla richiesta del procuratore generale della Cassazione di 'annullamento senza rinvio della condanna a Stephan Schmidheiny perché tutti i reati sono prescritti'. L'imputato era stato condannato a 18 anni in appello perche' responsabile della morte di migliaia di lavoratori delle aziende Eternit in Italia. Se la prima sezione penale della Cassazione dovesse accogliere la richiesta del Procuratore Generale, saremmo di fronte all'ennesima dimostrazione del non funzionamento del sistema giudiziario italiano, tanto piu' grave al cospetto di una tragedia senza precedenti che rimarrebbe priva di responsabili'»
«Quasi 3000 morti - scrive Gianluca Buonanno deputato al Parlamento Europeo - intere famiglie distrutte e qual è la giustizia che riserva lo Stato italiano alle vittime dell'Eternit ed ai loro cari? Assoluzione per prescrizione!!! Lo Stato assolve i responsabili e assolve se stesso e la propria incapacità di fare giustizia. Non possiamo accettarlo! Per i responsabili ci vogliono leggi speciali e Tribunali speciali, come a Norimberga. Questi non sono reati comuni o illeciti amministrativi, ma veri e propri reati contro l'Umanità. Ho chiesto oggi alla Commissione Europea di attivarsi e di proporre l'imprescrittibilità per questo tipo di reato. Esiste già una Convenzione europea sull’imprescrittibilità dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra elaborata in seno al Consiglio d'Europa di Strasburgo, ratifichiamola e applichiamola! Non è possibile che queste morti vengano trattate alla stregua di un normale fascicolo polveroso che giace inoperoso per anni negli uffici dei pigri e strapagati magistrati italiani. L'Europa deve svegliarsi e fare qualcosa, è intollerabile che Bruxelles agisca solo a tutela degli interessi delle multinazionali e delle banche. L'Europa agisca ora per queste migliaia di famiglie anziché studiare meccanismi di evasione fiscale o patrocinare eventi canori di transessuali. Sembra di vivere in un mondo alla rovescia e finché i cittadini accetteranno tutto questo senza reagire le cose non cambieranno mai. Facciamo come a Norimberga, il dolore non si prescrive!!!»
«Siamo più che preoccupati per la requisitoria del Procuratore Generale della Repubblica ha svolto in vista della sentenza che la Corte di Cassazione è chiamata a pronunciare nei prossimi giorni sulla vicenda Eternit - hanno detto i senatori Daniele Borioli e Federico Fornaro del PD - Le famiglie di migliaia di persone, oltre a numerose comunità colpite dalla strage provocata dall’amianto nel corso dei decenni, attendono con fiducia giustizia. Questa fiducia non può essere tradita. Sarebbe gravissimo che ciò accadesse, e un duro colpo ne deriverebbe per la credibilità del nostro sistema istituzionale agli occhi di migliaia di cittadini che hanno vissuto questo dramma e, alla luce delle sentenze di primo e secondo grado, hanno trovato il coraggio e la determinazione di affidarsi con compostezza alle regole che la nostra costituzione prevede per ottenere giustizia. Noi che alle regole e alle istituzioni vogliamo ostinatamente credere, auspichiamo che questa lesione grave per la vita e per il morale di migliaia di persone non abbia a prodursi».
In serata arrivano anche le dichiarazioni dell'onorevole Cristina Bargero, monferrina in quota PD: «Mi auguro che la sentenza della Cassazione per il processo Eternit confermi la sentenza della Corte di Appello di Torino; se così non fosse, non ci sarebbe mai giustizia per le numerose vittime e per quanti continueranno ad ammalarsi e morire a causa dell’amianto. Il disastro dell’amianto in Italia - prosegue Bargero - purtroppo continua a mietere vittime; e le previsioni sono che fino al 2020 ci sarà il picco di decessi per mesotelioma pleurico. Nel nostro Paese l’amianto è stato utilizzato in molti settori fra cui le ferrovie e la Marina e si stima che ci siano fra i 30 e i 40 milioni di tonnellate di amianto da smaltire mentre sono 57 i Siti di interessi nazionale contaminati che coinvolgono oltre 300 Comuni. Non ci possono essere scusanti in alcun modo; la presa di posizione di fronte ad un così grave fenomeno deve essere ferma e i responsabili devono essere chiamati ad assumersi le proprie responsabilità».
«Sono meravigliata. Come fa a essere prescritto un reato che continua a produrre vittime e che continuerà a farlo in misura ancora maggiore nei prossimi anni?». È questo il commento dell’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, alla notizia della richiesta di annullamento della sentenza di appello avanzata oggi dal procuratore generale della Cassazione nella seduta del processo Eternit che si è tenuta a Roma. «Quel che è stato chiesto - continua - calpesta i morti, i loro familiari, le comunità coinvolte che vivono nella paura della malattia e tutti coloro che da decenni si battono per l’affermazione del diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Io ritengo che la politica non debba intervenire nel merito delle questioni giudiziarie, ma di fronte a una tragedia come quella dell’amianto non ci si può non chiedere quali siano i presupposti che hanno portato a una svolta del genere».